Fine del boom dell’eolico offshore che aveva portato numerose imprese energetiche a precipitarsi nel cercare di realizzare nuovi parchi eolici nell’oceano che costeggia gli Stati Uniti. Stanno infatti emergendo, come riporta il Wall Street Journal, grandi difficoltà che stanno portando aziende dei servizi pubblici a fare retromarcia.



L’eolico offshore permette di costruire turbine sulla superficie di specchi d’acqua, generalmente in mari o oceani all’interno della piattaforma continentale, per sfruttare l’energia del vento al fine di generare energia elettrica. Queste realizzazioni sono in linea coi progetti che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden confida possano contribuire a contrastare il cambiamento climatico. L’amministrazione di Biden intende far sì infatti che entro il 2030 gli Stati Uniti sviluppino 30.000 megawatt (MW) di eolico offshore, rispetto agli attuali 41 MW. Cosa succederà quindi ora che si sta registrando un’inversione di marcia?



GLI OSTACOLI DELL’EOLICO OFFSHORE

Aziende di servizi pubblici hanno ceduto parti di un progetto di parco eolico previsto nel New Jersey e di un fondale marino ancora da costruire al largo del Massachusetts. Gli sviluppatori di progetti che totalizzano 8,5 gigawatt di elettricità, più di un quarto dell’obiettivo del presidente Biden per il 2030, hanno cancellato o si prevede che cancelleranno contratti di fornitura di energia approvati dallo stato per proporre nuovi accordi, secondo Intelatus Global Partners. Due progetti sono stati annullati del tutto. E alcune imprese hanno fatto sapere che stanno aspettando che il mercato si stabilizzi prima di presentare nuove proposte per i progetti fermi. Ma perchè questi ritiri? Quali sono le cause?



Sicuramente uno dei problemi principali risiede nell’inflazione e nei rallentamenti generati dalla pandemia. Quest’ultima in particolare  ha bloccato le catene di approvvigionamento e aumentato il costo delle attrezzature e della manodopera, rendendo i nuovi progetti molto più costosi di quanto inizialmente previsto. Anche i costi di finanziamento sono aumentati vertiginosamente con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense per contenere l’inflazione. Molti contratti per progetti eolici offshore non prevedono meccanismi di adeguamento in caso di aumento dei tassi di interesse o dei costi. Alcuni produttori hanno pagato per uscire dai contratti piuttosto che costruirli e affrontare anni di perdite o bassi rendimenti. Ed infine ad incidere sono stati anche i sussidi insufficienti corrisposti dall’amministrazione Biden per favorire la produzione di energia pulita.