Circolare del Ministero della Salute sull’epatite acuta che sta colpendo bambini in età pediatrica. Il testo serve ad aiutare i cittadini a individuare i sintomi di questa malattia misteriosa. Al momento sono due i casi confermati sulle 11 segnalazioni eseguite (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto). Uno dei due bambini potrebbe aver bisogno di un trapianto di fegato. Al momento non sono emerse relazioni tra l’infezione e il vaccino anti Covid, del resto i bambini colpiti da questa forma di epatite sono quelli nella fascia di età 1-5 anni, che non sono coinvolti nella campagna vaccinale. Attualmente i numeri sono comunque oggetto di valutazioni internazionali per verificare se vi sia un aumento della quota di epatiti dall’eziologia sconosciuta che insorgono ogni anno.
Ma torniamo alla circolare del Ministero della Salute. «Segnalare i casi sospetti al Ministero e all’Istituto superiore di sanità e conservare i campioni biologici per consentire gli accertamenti necessari», tra le azioni da intraprendere in caso di presunta infezione. Visto che alcuni casi sono risultati positivi per Covid e/o Adenovirus, il Ministero evidenzia la necessità di «intraprendere la caratterizzazione genetica dei virus per determinare eventuali associazioni tra i casi».
EPATITE, SEGNALAZIONI E RACCOMANDAZIONI
Delle 11 segnalazioni a ieri 22 aprile una non rientra nella definizione di caso, due sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche, 4 sono casi sospetti (esami in corso o non definiti), 2 casi sono definiti come possibilità (i bambini hanno più di 10 anni), 2 appunto sono confermati. Una positività per adenovirus o per Sars-CoV-2 è stata riportata attualmente in due casi sospetti. Ma il ruolo degli adenovirus nella eziologia di queste forme di epatite acuta, che è stato ipotizzato dai ricercatori dal Regno Unito, non è confermato definitivamente. Un caso “possibile” è stato sottoposto a trapianto epatico. Nella circolare del Ministero della Salute si precisa che «fin dalle prime fasi dell’allerta ha provveduto ad organizzare le azioni di risposta, in coordinamento con l’ISS e le Regioni a livello nazionale e con ECDC e OMS a livello internazionale».
Per quanto riguarda le raccomandazioni, il Ministero della Salute invita a «dare massima diffusione tra i Pediatri di Libera Scelta (PLS), i Medici di Medicina Generale (MMG) e le strutture di assistenza ospedaliera e territoriale, delle informazioni disponibili e aggiornate inerenti i suddetti casi in modo da sensibilizzare i medici su ogni potenziale caso sospetto». Inoltre, raccomanda di «effettuare un approfondimento epidemiologico e di laboratorio sui casi sospetti identificati, anche quando non pienamente rispondenti all’attuale definizione di caso provvisoria, indagando ad es. su eventuali familiari sintomatici o nel proprio ambiente di vita».