Non c’è correlazione fra il vaccino Covid e i casi di epatite acuta nei bambini in Europa, la cui origine rimane avvolta nel mistero. È quanto affermano gli esperti Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco, i quali sottolineano che è difficile farsi un’idea sulla natura di queste epatiti. Il direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico “San Martino” di Genova ha dichiarato che “potrebbe essere un agente infettivo, ad esempio un adenovirus che può dare un quadro così aggressivo, ma negli immunodepressi. Invece qui i casi sono in bambini sani, quindi è molto importate capire in questa fase se è un virus o un nuovo agente di epatite che colpisce solo i bambini. Ci preoccupa il fatto che siamo di fronte a una epatite molto grave, che in alcuni casi ha portato al trapianto”.



Gli ha fatto eco il virologo dell’università degli Studi di Milano: “Rispetto alle nuove epatiti escludo sicuramente un legame con il vaccino Covid. Concordo con l’ipotesi che ci possa essere stato un abbassamento delle difese, con una quota maggiore di infezioni da adenovirus che prima risultavano più diluite. Un po’ come è successo lo scorso novembre con l’epidemia di virus respiratorio sinciziale. Il Covid? Ha giocato un ruolo possibile, come coinfezione o infezione precedente”.



BASSETTI E PREGLIASCO: “VACCINO COVID ED EPATITE ACUTA? NESSUN NESSO”

Peraltro, un articolo pubblicato su ‘Eurosurveillance’ chiama in causa proprio l’isolamento sociale : “Un’eziologia infettiva è considerata più probabile – dicono gli autori –, date le caratteristiche epidemiologiche e cliniche. Al momento della pubblicazione le principali ipotesi si concentrano sull’adenovirus, o su una nuova variante del patogeno, con una sindrome clinica distinta da quelle tradizionalmente note, o su una variante che circola regolarmente e che ha un impatto più grave sui bambini più piccoli immunologicamente naïve, considerando che l’infezione da adenovirus come causa di epatite grave è rara nei bambini immunocompetenti”.



“Quest’ultimo scenario – si legge – potrebbe essere il risultato di una ristretta ‘mescolanza’ sociale durante la pandemia di Covid-19. Ci sono altre cause infettive ancora in fase di studio, che includono l’aumento della gravità della malattia in seguito all’infezione da Omicron 2, o l’infezione da una variante di Sars-CoV-2 non ancora caratterizzata. Nessuno dei bambini era stato vaccinato contro Covid-19. Infine, anche un virus nuovo o non ancora rilevato può essere escluso per ora”.