Allarme dell’ECDC, centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: circa 70 bambini tra Inghilterra e Scozia hanno contratto l’epatite acuta. La maggior parte dei bambini ha età compresa tra 2 e 5 anni. Al momento non si conosce la causa dell’epatite: infatti attualmente non è stato rilevato il virus dell’epatite A, B, C, D e E – le più comuni – nei bambini. Alcuni dei piccoli ricoverati in ospedale sono però risultati positivi per il SARS-CoV-2 mentre altri per adenovirus.
Durante le ultime settimane i casi sono registrati nel Regno Unito, in Inghilterra e Scozia. La sindrome è di epatite acuta grave con transaminasi marcatamente elevate, spesso con ittero e in alcuni casi preceduto da sintomi gastrointestinali con vomito come caratteristica principale. Il problema è stato riscontrato nei bambini fino all’età di 16 anni. Il centro ha incoraggiato i medici a segnalare i casi fino ai ragazzi di età di 16 anni con transaminasi sierica superiore a 500 UI/L. I casi in cui il virus da epatite A a E sia stata esclusa, vanno segnalati agli Istituti Nazionali di Sanità Pubblica. Inoltre gli Stati dell’UE potranno segnalare i casi sulla piattaforma EpiPulse dell’ECDC per facilitare le indagini.
Epatite acuta nei bambini: 60 casi
In Inghilterra sono circa 60 i casi sotto inchiesta: la maggior parte riguarda bambini di età compresa tra 2 e 5 anni. In alcuni pazienti si è registrata insufficienza epatica acuta. Questo ha richiesto il trasferimento in unità epatiche pediatriche specializzate. Addirittura in alcuni casi è stato richiesto un trapianto di fegato. In Scozia invece sono 10 i casi di bimbi ricoverati tra 1 e 5 anni. La maggior parte dei casi sono stati registrati da marzo 2022 in poi. Nessun caso in Galles e Irlanda del Nord.
L’ECDC spiega: “Al momento la causa dell’epatite in questi casi è sconosciuta. I virus comuni che possono causare l’epatite (virus dell’epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno dei casi. Alcuni dei bambini ricoverati in ospedale in Inghilterra sono risultati positivi per SARS-CoV-2 e altri per adenovirus. Al momento non esiste una chiara connessione tra i casi segnalati. Non è nota alcuna associazione con il viaggio. Sono in corso indagini in tutto il Regno Unito per indagare sulla potenziale causa e le informazioni sono state distribuite agli operatori sanitari e al pubblico per aumentare la consapevolezza”.