L’epatite Delta è un’epidemia emergente, a differenza della variante C, dato che ci sono farmaci per curarla, e della variante B, dato che è possibile prevenirla. A lanciare l’allarme, come riportato da La Nazione, sono stati gli esperti.

I numeri in Italia sono finora abbastanza ridotti: 10-15 mila pazienti a confronto con i 260 mila guariti dall’epatite C. Il problema è che le nuove varianti sembrerebbero essere anche le più insidiose, anche perché possono rimanere a lungo senza mostrare sintomi e successivamente evolversi, provocando problemi non di poco conto. Le complicazioni possono essere anche fatali. È per questo motivo che l’obiettivo è quello di incrementare gli screening, soprattutto per gli stranieri che arrivano in Europa. “Due migranti su tre si infettano in Italia a causa delle loro precarie condizioni di vita”, ha affermato l’infettivologo universitario Francesco Di Gennaro nel corso dell’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (Icar).



Epatite Delta, è epidemia emergente: 10-15mila casi. Il parere degli esperti

L’epatite Delta insomma non è da sottovalutare: potrebbe diventare presto una nuova epidemia. “Oggi l’epatite B si può prevenire con il vaccino mentre le terapie silenziano il virus aumentando la percentuale di soggetti che perdono l’antigene di superficie e potenziano l’azione dei farmaci che sopprimono la replicazione”, ha spiegato Antonio Izzi, presidente del Club Epatologi Ospedalieri in occasione dell’International Viral Hepatitis Update patrocinato dalla Associazione italiana per lo studio del fegato.



“Abbiamo poi il virus HCV che grazie agli antivirali ad azione diretta si riesce a eradicare in oltre il 98% dei casi. Di recente Aifa ha approvato, per l’epatite Delta, un farmaco che impedisce al virus di penetrare negli epatociti. È una concreta speranza, l’unica che abbiamo”, ha concluso. I mezzi per contrastare il fenomeno dunque non mancano, ma la prevenzione e lo screening restano aspetti fondamentali per il futuro prossimo. Un ruolo importante in tal senso dovranno averlo i medici di famiglia.

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