Non si può parlare ancora di allarme epatite fra i bimbi, ma poco ci manca, anche perchè nelle ultime ore sono emerse diverse segnalazione da più parti d’Italia, fra cui Roma. All’ospedale pediatrico Bambino Gesù vi è ricoverato un bimbo di soli 3 anni che sarebbe appunto affetto da un’epatite sconosciuta. Si tratterebbe, come riporta il portale di RaiNews, di una patologia molto aggressiva che colpisce i bambini al di sotto dei dieci anni e per i quali, come vi abbiamo già documentato negli scorsi giorni, sono stati segnalati diversi casi in tutta Europa.
Una segnalazione è giunta da Prato, confermata anche dall’Asl Toscana Centro, ed è il caso di bimbo di cui sopra al momento ricoverato al Bambino Gesù: “Non sarebbe esclusa – scrive a riguardo RaiNews – la possibilità di ricorrere a un intervento di trapianto di fegato”. Va detto che i vari casi segnalati non sono per ora ancora stati confermati, ad eccezione di quello di Prato/Roma, di conseguenza sono attese nelle prossime ore le risultanze delle analisi per meglio approfondire la vicenda.
EPATITE SCONOSCIUTA, LOCATELLI: “NESSUNA CORRELAZIONE COL COVID”
Sul caso di epatite fra i bimbi era intervenuto negli scorsi giorni anche il professor Franco Locatelli, numero uno del Css, il Consiglio Superiore di Sanità, nonché ex coordinatore del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, spiegando: “A oggi non abbiamo alcuna evidenza che vi sia una correlazione con il nuovo coronavirus – le parole a Skytg24 – testimoniano la necessità di avere dei sistemi di monitoraggio epidemiologico straordinariamente efficienti per intercettare le emergenze di casi di malattie trasmissibili. È un investimento che nel Paese va largamente incentivato e implementato”.
A lanciare l’allarme è stato il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie Ecdc e l’allerta dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Ovviamente la questione sta ricevendo grande attenzione nella comunità medico-scientifica d’Italia con la speranza che i casi rimangano circoscritti e che gli stessi si concludano con esito positivo per i piccoli pazienti.