Gli ultimi dati relativi alla pertosse pubblicati dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria (Ukhsa) in UK indicano chiaramente che i casi confermati in laboratorio sono in crescita e hanno superato quota diecimila. L’Ukhsa, così, ha deciso di lanciare un appello esortando le donne incinte a vaccinarsi per il bene dei nascituri. Stando ai dati, si può notare come il picco sia stato raggiunto nel mese di maggio ma anche che ci sia stata una continuità nel corso dei mesi estivi. Sono quasi duemilacinquecento i casi di giugno, mentre cinquecento i casi relativi allo scorso gennaio, con un totale di casi confermati in laboratorio da gennaio a giugno 2024 di 10.493. Da segnalare, purtroppo, anche qualche decesso infantile, che raggiunge quota dieci.



Tra i soggetti più rischio, a proposito dell’epidemia di pertosse, ci sono dunque i neonati. Dall’Inghilterra rimbalza così il richiama alla vaccinazione, che può essere altamente efficace per un novantadue per cento di protezione contro la morte infantile. I casi di pertosse in UK hanno raggiunto livelli molto alti in tutte le regioni e il motivo è da ricercare nel fatto che la pertosse sia una malattia ciclica che raggiunge il suo picco cinque anni circa.



L’appello di Ukhsa per contrastare l’epidemia di pertosse: “Vaccino resta difesa più importante”

L’ultimo significativo aumento era stato constatato nel 2016 in seguito ad un’epidemia precedente nel 2012. Per questo motivo, come dicevamo, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria continua a battere sull’importanza della vaccinazione per proteggere i soggetti più vulnerabile. Fondamentale che le donne incinte si vaccinino contro la pertosse, per proteggere i bambini dalla nascita fino ai loro primi mesi di vita.

“Il vaccino è la difesa più importante contro la pertosse ed è decisivo che le donne incinte e i neonati ricevano i loro vaccini al momento opportuno”, ha detto Mary Ramsay, direttrice delle vaccinazioni presso l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito.