LO SCISMA NELLA CHIESA ORTODOSSA SI CONFERMA: EPIFANIO CONTRO KIRILL

Dopo che negli scorsi giorni il capo della Chiesa scismatica ortodossa dell’Ucraina Epifanio aveva chiesto la rimozione del Patriarca russo Kirill, in una lunga intervista a “La Repubblica” ribadisce i motivi reali di quello scisma che nel mondo religioso russofono ha fatto da lugubre “anticipo” della guerra scoppiata diversi anni successivi.



«Il motto di tutti gli imperi è divide et impera. La Russia ha fatto e sta facendo di tutto per dividere l’Ucraina, anche nella vita religiosa. Sapete perché è contraria all’indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina? Perché non vuole perdere la sua influenza sul nostro popolo, che ha attraverso la Chiesa, e non vuole perdere più di un terzo della sua intera infrastruttura. Senza controllo sulla Chiesa in Ucraina il Patriarcato di Mosca diventa molto più piccolo», sottolinea il metropolita della Chiesa Ucraina. Epifanio, attaccando la figura religiosa e politica (non da oggi) di Kirill, chiarisce i motivi secondo cui la Chiesa ortodossa guidata dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo dovrebbe rimuovere Kirill dall’incarico.



EPIFANIO (CHIESA UCRAINA): “KIRILL È UN OLIGARCA VESTITO DA PRETE”

«L’accusa in particolare è di avere diffuso insegnamenti eretici etnofiletici, vale a dire avere dato preferenza agli interessi nazionali rispetto a quelli generali della chiesa», riportava la Tass negli scorsi giorni circa il messaggio inviato da Epifanio alla Chiesa ortodossa.

Sempre a “Rep” il metropolita di Kiev sottolinea come «Ora i credenti ucraini sono più consapevoli che per la Russia la Chiesa è solo uno strumento per raggiungere un obiettivo politico. A marzo, dopo un solo mese di guerra aperta, secondo i sociologi il sostegno alla Chiesa russa in Ucraina era diminuito dal 15% al 4%, e quello alla Chiesa ortodossa dell’Ucraina era aumentato dal 38% al 52%». Tornando sulla figura di Kirill, Epifanio attacca spiegando come il Patriarca russo sia un mero «propagandista del Cremlino, uno degli oligarchi, sia un funzionario de facto. L’Occidente impone sanzioni a tutte queste categorie di persone per influenzare e contrastare la politica aggressiva del Cremlino». Per Epifanio, Kirill è identico a oligarchi e funzionari già sanzionati perché vicini a Putin: «l’unica differenza è il vestito: lui indossa abiti religiosi. Sostiene la guerra, approva pubblicamente le azioni di Putin, dà benedizioni alle truppe russe per uccidere in Ucraina. Perché dovrebbe evitare le sanzioni?». Epifanio infine invocala pace immediata, con la Russia che deve per questo seguire gli accordi internazionali («ma Putin o Lavrov non lo vogliono»), o ad esempio ascolta i continui appelli di Papa Francesco: «Siamo grati al Papa e alla Chiesa cattolica per i loro sforzi per la pace – conclude il capo della Chiesa ucraina – per le loro preghiere per essa, per l’assistenza umanitaria all’Ucraina. Non credo di poter dare consigli al Papa sulla diplomazia; ma secondo me se il Vaticano non ha alcuna leva seria – cosa di cui non siamo a conoscenza – che possa davvero cambiare il punto di vista di Putin, non c’è motivo di sperare che una conversazione personale al Cremlino cambierà qualcosa. Putin la userà solo per aumentare la propria credibilità».