Epoque ospite del Concerto del Primo Maggio 2023

Epoque è tra le protagoniste della trentatreesima edizione del Concerto del Primo Maggio, il festival musicale che dal 1990 è organizzato annualmente in occasione della Festa del lavoro in piazza San Giovanni in Laterano a Roma dai tre sindacati confederati italiani: CGIL, CISL e UIL. L’evento è conosciuto anche come il Concertone per via della sua durata, avendo inizio nel pomeriggio e terminando a tarda notte. Un’occasione davvero importante per la giovanissima cantante classe 1992 nata a Torino, ma cresciuta tra Parigi e Bruxelles.  La cantante propone un genere musicale davvero unico, un vero e proprio mix culturale e linguistico che ha le sue radici nell’afrobeat come ha raccontato dalle pagine di Billboard.it: “è un genere non è solo apprezzato, ma anche compreso: la barriera da superare era quella. L’afrobeat tradizionale era ascoltato solo dagli afrodiscendenti, ora invece questo muro è stato finalmente abbattuto”.



La cantante ha parlato poi delle sue origini : “quando ho iniziato questo percorso non ho pensato al fatto di essere nera o di essere donna, è arrivato tutto dopo: ho capito che molte ragazze di seconda generazione si rispecchiavano in me, quindi ho pensato che se devo rappresentare una comunità, devo farlo al meglio che posso”.



Epoque e il singolo “Ricordi” in duetto con Ernia

Epoque ha collaborato con Ernia nel brano “Ricordi”. Un duetto importante nato in modo del tutto naturale come ha raccontato la stessa cantante: “quella di mischiare l’afrobeat con l’hip hop, un genere che ascolto sin da quando sono piccola, è un’idea che avevo già da un po’. Poi l’anno scorso, per puro caso, sul set ho incontrato Ernia che già di suo era interessato molto al genere che facevo, e parlando ho pensato subito che lui fosse perfetto per poter definire questo pezzo. Quando gli ho mandato il provino era contento e mi ha mandato subito la strofa. Non c’è stato molto da dire, abbiamo parlato più che altro con la musica. Il brano poi è stato proprio un lavoro di ricerca e sono felicissima del risultato”.



Infine parlando delle sue canzoni ha detto: “penso che ognuno abbia il proprio percorso musicale: alcuni vogliono raccontare una storia, altri vogliono raccontare la musica, che sono due cose diverse. Io parlo con la musica. Quando ho iniziato questo percorso non ho pensato al fatto di essere nera o di essere donna, è arrivato tutto dopo. Nelle interviste mi chiedevano com’è essere un’artista donna e nera, quindi queste cose mi hanno portato a pensare “Ok, allora ho una responsabilità perché ci sono tante ragazze di seconda generazione che mi seguono”. Questa responsabilità la uso semplicemente per fare meglio la mia musica: se devo rappresentare i ragazzi afrodiscendenti e la comunità black, allora voglio farlo al meglio possibile”.