Il giorno dell’autunno astronomico è arrivato, oggi è l’equinozio d’autunno, una data che nella tradizione rappresenta l’inizio di quella fase in cui ci si prepara all’inverno. La storia è molto antica, affonda le sue radici anche nella mitologia greca, che lo accostava al mito di Demetra e Persefone. Infatti, quando quest’ultima viene rapita da Ade e condotta negli inferi, la madre Demetra, che rappresenta la fertilità ed è la dea dell’agricoltura, è così sconvolta dal dolore che la terra non dà più alcun frutto.



Viene quindi raggiunto un accordo che consente a Persefone di tornare sulla Terra ogni sei mesi e ciò corrisponde al susseguirsi delle stagioni. Alle ore 14:44 i raggi del Sole saranno perfettamente perpendicolari all’asse terrestre, di conseguenza la luce arriverà sia al Polo Nord che a quello Sud, nello stesso momento, dividendo il nostro pianeta a metà in due parti di luce e buio. (agg. di Silvana Palazzo)



Perché oggi cade l’equinozio d’autunno?

Nella giornata di oggi – tradizionalmente variabile di anno in anno – nell’emisfero boreale (in cui rientra tutta l’area a Nord dell’equatore del nostro pianeta) si celebra l’equinozio d’autunno che da ‘ufficialmente’ il via ai sei mesi freddi che verranno spezzati solamente il prossimo 20 marzo con l’equinozio di primavera; il tutto mentre nell’emisfero australe (a Sud della linea che taglia la Terra) le due ricorrenze sono invertite e ci si prepara – proprio oggi – ad accogliere l’arrivo delle stagioni calde con l’inizio della primavera e l’estate che cadrà tra dicembre e febbraio del prossimo anno.



Soffermandoci per comodità sul solo emisfero di nostra competenza, quella di oggi con l’equinozio d’autunno è una giornata piuttosto importante perché rappresenta la vera e propria svolta astronomica tra l’estate e – appunto – l’autunno (che dal punto di vista ‘meteorologico’ è già iniziato il primo settembre e durerà fino al 30 novembre) caratterizzata dal classico cambio dei colori della natura verso l’arancione, il rosso e il giallo, mentre i campi diventeranno sempre più brulli con gli ultimissimi raccolti che si terranno proprio in queste ultime giornate estive.

Sempre a livello astronomico, quello che accade durante l’equinozio d’autunno è piuttosto semplice e sintetizzato perfettamente dalla stessa parola ‘equinozio’ che dal latino (ovvero aequinoctium) si può tradurre a grandi linee come “notte uguale” a rappresentare che le ore di luce e di buio saranno equamente ripartite: questo è dovuto alla posizione del Sole che alle 14:43 di oggi raggiungerà lo zenit e colpirà in modo perfettamente perpendicolare l’equatore dando il via al transito planetario nell’area (almeno per il nostro emisfero) più lontana dal Sole.

Riti, credenze e tradizioni legate all’equinozio d’autunno: come si celebrava la stagione autunnale nel mondo classico

L’ovvia conseguenza dell’equinozio d’autunno è – intuitivamente – l’inizio della stagione astronomica autunnale, con le prossime settimane che ci ‘regaleranno’ giornate via via più brevi fino al punto massimo del 21 dicembre – in cui cadrà il solstizio d’inverno -; mentre molti saranno confusi dal fatto che a scuola ci hanno sempre insegnato che l’equinozio cade il 21 del mese, mentre quest’anno è il 22: la ragione è legata alla durata del moto terrestre attorno al Sole, convenzionalmente fissata dal calendario gregoriano a 365 giorni con la ‘perdita’ di 5 ore e 48 minuti ogni anno compensata con gli anni bisestili che falsano le date di equinozi e solstizi.

Attualmente non sembrano tenersi particolari festeggiamenti per l’equinozio d’autunno, ma in passato si trattava di una ricorrenza particolarmente importante perché segnava il fondamentale passaggio dalla stagione dell’agricoltura a quella della caccia: secondo i greci la ricorre2Wnza era legata al rapimento di Persefone che scatenò l’ira (e la punizione di sei mesi di buio e terreni incoltivabili) della madre Demetra; mentre per i celti l’involontario protagonista rapito era Mabon, al centro di una caccia all’uomo per riportare la luce sulla terra; così come in Asia si celebra ancora oggi la festa della Luna che segna la fine del lavoro nei campi.