Il programma Erasmus+ dedicato alla mobilità universitaria internazionale ha registrato un positivo aumento di adesioni nel corso del 2023. A rilevarlo è l’Agenzia nazionale Indire che gestisce il programma, con dei dati che saranno ufficialmente presentati nei prossimi giorni durante l’infoday che si terrà a Milano, ma che sono stati anticipati dal Sole 24 Ore. Un aumento, quello delle adesioni, che appare essere in linea con quello registrato l’anno scorso rispetto al 2021, e che sembra diretta conseguenza dell’aumento del budget governativo per il programma Erasmus+, grazie al quale aumenta il numero complessivo di borse di studio conferite agli studenti che ogni anno ne fanno richiesta.



I dati del programma Erasmus+

Insomma, l’adesione al programma Erasmus+ sono in aumento, indicando che sempre più studenti italiani sono interessati ad intraprendere percorsi di studio all’estero, che oltre a conferire prestigio al titolo accademico, permettono di gettare le basi per un futuro lavorativo in uno stato differente. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Indire, le partenze nel corso del 2023 sono aumentate del 9% per quanto riguarda la sola componente studentesca, per un totale di 43.792 unità rispetto alle 40.163 dell’anno scorso.



Similmente, è aumentata anche l’adesione ai programmi blendend (ovvero misti in presenza e a distanza) che nel 2023 sono stati 382 con un aumento del 20,5%. Aumenti, questi, che seguono percentualmente anche gli incrementi del budget riservato al programma, che nel 2023 è stato di 113,6 milioni di euro, con un aumento del 7,5% rispetto al 2022, quando furono 105,7 milioni di euro. A livello regionale, la maggior parte del budget per il programma Erasmus+ è stato utilizzato dagli studenti di Bologna, che ha usufruito di oltre 9 milioni di euro, seguita dall’università Roma Sapienza, da quella di Padova e quella di Torino, tutte e tre attorno ai 5 milioni. Insomma, questi dati potrebbero rappresentare per la Commissione Ue un motivo valido per incrementare ulteriormente il budget per l’anno 2024, migliorando un sistema che sembra riscuotere un ampio successo ed apprezzamento da parte degli studenti italiani.

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