Al mondo universitario si è cercato di dare un occhio di riguardo in Manovra. Stanziati infatti 10 milioni di euro da destinare alle borse di studio. Gli assegni saranno dunque più alti del previsto, e saranno anche garantiti più posti letto agli studenti fuori sede (uno dei nodi più critici nello scorso anno accademico). Come apprendiamo da Il Giornale infatti si vuole puntare a dare ai giovani maggiori opportunità di crescita, non solo attraverso il classico Erasmus con esperienze di studio in atenei esteri. Oltre alle capitali europee gli studenti universitari potranno optare anche per un’università italiana lontano da casa. “Vogliamo sia un’opportunità accessibile a tutti” ha commentato il ministro all’Università e Ricerca Anna Maria Bernini.



Il 2024 sarà dunque l’anno delle risposte per chi studia fuori sede. Sono stati infatti realizzati 8.500 posti letto in più e a breve partirà il bando, realizzato con i fondi Pnrr, per crearne altri e avvicinarsi al target dei 60mila posti previsto entro la fine del 2024 con il coinvolgimento del pubblico e del privato.



LA FASE SPERIMENTALE DELL’ERASMUS ITALIANO

L’Erasmus italiano sarà previsto in fase sperimentale permettendo di colmare quel ‘gap’ che vedeva solitamente uno spostamento prevalentemente dal sud al nord. Con questa nuova opportunità infatti gli studenti potranno scegliere indifferentemente atenei al nord o al sud, frequentando uno o più corsi e approfondendo così argomenti specifici, magari non trattati nell’ateneo di provenienza. Pioniere del progetto sono state le università di Bergamo e Reggio Calabria. Da adesso in poi ogni ateneo aprirà i bandi per partecipare e stipulerà accordi con le altre università.



Previsto lo stesso ampio successo dimostrato dal progetto in tutti questi anni. Secondo infatti l’ultimo report annuale Erasmus+, l’Italia è al primo posto fra i Paesi del programma, come numero di partecipanti in partenza per attività di studio e formazione in Europa. Dall’avvio del programma Erasmus, nel 1987, il programma ha aiutato in totale 570mila studenti italiani a fare esperienza all’estero per studio e tirocinio. Essendo i posti limitati, viene data priorità a chi ha una media alta e un buon numero di esami sostenuti. Allo stesso tempo si tende a prendere in considerazione il modello Isee, con priorità a chi una situazione reddituale più bassa. Il programma 2021-2027 pone infine un forte accento sull’inclusione sociale, sulla transizione verde e digitale e sulla promozione della partecipazione dei giovani alla vita democratica.