ERDOGAN PARLERÀ CON PAPA FRANCESCO SULLA CERIMONIA LGBTQ DELLE OLIMPIADI CHE “MIMA” L’ULTIMA CENA

«Ne parlerò con Papa Francesco, è indecente quanto avvenuto alle Olimpiadi»: a parlare così, decisamente a sorpresa (o forse no?) è il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, tra i principali leader politici dell’Islam sunnita anche se formalmente appartenente alla NATO. Il “sultano” ce l’ha con la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, l’ormai famosa rappresentazione in “stile” Ultima Cena di Leonardo, con però protagoniste drag queen e comparse del mondo LGBTQ+.



Se nell’immediato la condanna netta era giunta dalla Conferenza Episcopale di Francia, che non aveva affatto gradito l’irrisione della figura di Gesù, le polemiche a livello globale avevano fatto fare marcia indietro agli organizzatori che hanno negato ogni riferimento al quadro di Leonardo, salvo poi ammettere «chiediamo scusa se qualcuno si è sentito offeso». Sarebbero i cristiani a doversi indignare per quanto avvenuto e invece negli ultimi giorni a prendere netta posizione contro la Francia con le sue Olimpiadi “progressiste” e “woke” sono stati governi e uomini musulmani. Di ieri la convocazione dell’ambasciatore francese a Teheran da parte del Governo dell’Iran, oggi le parole di Erdogan che addirittura “tira in ballo” Papa Francesco: «I Giochi Olimpici sono stati usati come uno strumento di perversione che corrompe la natura umana», ha detto Erdogan intervenendo oggi 30 luglio 2024 presso un incontro elettorale del suo partito AKP.



DALL’IRAN ALLA TURCHIA: LA SOLIDARIETÀ ISLAMICA AI CRISTIANI CONTRO LA CERIMONIA DELLE OLIMPIADI CELA LA “DIFFERENZA” SUL VALORE DELLA LIBERTÀ

Erdogan ha detto che avrebbe telefonato nelle prossime ore a Papa Francesco per poter parlare con il leader della Chiesa Cattolica, condividendo con lui «l’immoralità commessa contro il mondo cristiano e contro tutti i cristiani». L’immagine in stile LGBTQ durante le Olimpiadi Parigi 2024 era in qualche modo stata “anticipata” ad Erdogan da fonti in Turchia, per questo avrebbe deciso di non partecipare all’invito di Macron: «mi ha invitato. Ho detto che potevo andare. Ma mia nipote di 13 anni mi ha detto di non andare… che avrebbero organizzato una manifestazione LGBT lì».



Erdogan “paladino” dei diritti cristiani? Ecco, occorre intendersi: il leader della Turchia è tutt’altro che uno politico “sprovveduto” e i possibili secondi fini sono sempre sempre alla finestra: posizionarsi contro la Francia di Macron e, in generale, alla cultura woke di parte dell’Occidente fa gioco di rinsaldare l’idea di un leader anti-Occidente, ancor più nel pieno dello scontro sul futuro di Israele (che ha minacciato di invadere se non dovesse cessare la guerra in Palestina). Ma a questo giro il significato di una posizione così apertamente a favore dei cristiani potrebbe rivelare anche una “semplice” presa di ulteriore distanza dal mondo LGBTQ, non da oggi attaccato dal regime turco: più in generale, la “laicità” islamica contro le offese sulla religione – o il dissacrare su elementi sacri – è ben diversa da quella “distanza” sperimentata dalla cultura cristiana. Una libertà di parola e di fede è sempre garantita dalla Chiesa di oggi, diverso invece lo schematismo rigido dell’Islam politico che vede religione e politica come un unica cosa. Questo significa che non bisogna dire nulla davanti alle offese come l’Ultima Cena in stile draq queen? Non per forza, tanto che i vescovi francesi hanno legittimamente contestato la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi: ma il “low profile” di Papa Francesco va proprio nell’ordine di non gettare ulteriore “fuoco” su uno scontro in cui la religione è ben lungi dall’essere il vero tema chiave. Provocazione (fine a se stessa), cultura woke e quant’altro, questo dice la ben poco interessante cerimonia d’apertura delle Olimpiadi: la libertà cristiana e la distinzione tra ciò che è fede e ciò che è politica è ben chiaro, temi “leggermente” più profondi e interessanti di un mediatico scontro pro o anti “drag queen”…