Il presidente della Turchia Erdogan ha fortemente criticato l’Eurovision Song Contest, accusando il concorso musicale europeo di incoraggiare la “neutralizzazione del genere” e di minacciare la famiglia tradizionale. Il discorso del capo di Stato è arrivato dopo una riunione di gabinetto: il presidente ha descritto i partecipanti al concorso come i “cavalli di Troia della corruzione sociale” e ha affermato che il suo governo aveva ragione a tenere la Turchia fuori dalla competizione dal lontano 2012. Il riferimento, secondo i più, è rivolto al cantante svizzero Nemo, vincitore del 68esimo Eurovision Song Contest che si definisce non binario e dunque non si riconosce in alcun genere.
Il cantante svizzero ha trionfato con il brano “The Code”, un’ode ad un viaggio che termina con l’abbraccio a una identità non di genere: il 24enne è diventato il primo vincitore del concorso a definirsi non binario. Secondo Erdogan “in questi eventi, è diventato impossibile incontrare una persona normale”: il presidente turco ha un background islamico e il suo governo è considerato uno dei meno tolleranti nei confronti della popolazione LGBT.
Erdogan: “Turchia fuori dall’Eurovision? Decisione giusta”
Il presidente Erdogan ha fatto una vera e propria crociata personale contro l’Eurovision e il suo vincitore: una guerra all’ideologia gender che a suo dire si serve della musica, dello spettacolo e della tv per entrare nelle case della gente e cambiare la testa delle persone. Collegato a questo allarme del presidente turco si innesta anche un altro grande problema che riguarda il grave calo dei tassi di natalità in Turchia parlandone come di una “minaccia esistenziale” e un “disastro” per il Paese. Nel 2023, infatti, il tasso di natalità turco è sceso a 1,51 figli per donna: da tempo il leader turco invita le famiglie a fare almeno tre figli per coppia per ripopolare il Paese.