Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, ha recentemente deciso di muovere una sorta di guerra personale contro gli influencer turchi che potrebbero, a sua dire, condividere “contenuti troppo espliciti” con il rischio di minare la sicurezza e la stabilità nazionale. L’obbiettivo dichiarato dal parlamento turco è quello di agire soprattutto dal punto di vista fiscale, mentre nella realtà è stato annunciato anche un ampio controllo sui contenuti pubblicati, oltre a stringenti regole per le pubblicazioni online. Inutile sottolineare che i critici di Erdogan vedono nella lotta contro gli influencer un modo per mettere a tacere l’opposizione online, specialmente con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative che dovrebbero tenersi il prossimo aprile.



La guerra di Erdogan contro gli influencer e i rischi per la Turchia

Insomma, Erdogan è intenzionato a limitare il più possibile l’azione degli influencer locali, con una legge apposita che regoli quali contenuti possono essere pubblicati e quali, invece, sono perseguibili penalmente. In altre parole, la legge potrebbe di fatto rimuovere la libertà di parola a determinate persone che hanno un nutrito seguito sulle piattaforme online, mentre nei confronti dei social saranno previsti divieti e multe nel caso non si uniformino alla nuova normativa nazionale turca.



Secondo il deputato Huseyn Yaman, vicino ad Erdogan, la legge contro gli influencer mira a limitare la condivisione di “contenuti troppo espliciti“, non meglio precisati, sottolineando che “la natura del loro essere influenti rimane sfuggente e le loro attività poco chiare”. Secondo il quotidiano Avvenire, invece, dietro alla decisione del presidente turco si nasconde la volontà di controllare chi lavora sui social al fine di limitare il dissenso nei confronti dello stesso presidente. Gli influencer, infatti, potrebbero giocare un ruolo fondamentale nelle elezioni del 2024, minando la popolarità di Erdogan con l’effetto di ridurre i voti a suo favore, che finirebbero all’opposizione. Opposizione che, peraltro, controlla la municipalità di Istanbul, terreno principale dell’interesse dell’attuale presidente per le prossime elezioni, trattandosi del fulcro della moderna Turchia.

Leggi anche

Turchia verso l'adesione ai Brics/ Bloomberg: "Il via libera potrebbe arrivare ad ottobre"