Brutte notizie per gli eredi di Alberto Sordi. Dopo anni di lotta lo scorso febbraio il Tribunale di Roma ha respinto tutte le istanze dei 37 lontani parenti che avevano impugnato il testamento di Aurelia Sordi, la sorella dell’attore. I 37 eredi alla lontana avevano impugnato il testamento di Aurelia Sordi motivando “che fosse incapace di intendere e di volere”. All’interno del testamento dell’attore romano rientravano la villa comprata nel 1954 e strutturata dall’architetto Clemente Burisi Vici, ma anche lo studio di Via Emilia, senza contare alcuni conti correnti e diversi titoli e azioni. Un patrimonio importante, ma c’è stato poco da fare per i 37 parenti spuntati all’improvviso subito dopo la morte di Albertone scomparso il 24 febbraio del 2013. La sentenza del Tribunale di Roma ha deciso respingendo le istanze degli eredi e lasciando via libera per la trasformazione della villa romana dell’attore in un museo.
Eredi di Alberto Sordi perdono la causa
Una decisione a cui gli eredi di Alberto Sordi hanno deciso di non controbattere rinunciando così all’appello permettendo così l’inizio dei lavori nella villa per la creazione di un museo dedicato all’attore. Ricordiamo che due anni fa, nel 2018, gli eredi cercheranno in tutti i modi di bloccare il patrimonio milionario dell’attore, ma anno dopo anno tutte le istanze dei 37 parenti alla lontana sono state respinte dal Tribunale che ha considerato Aurelia Sordi capace di intendere e volere. La sorella di Alberto Sordi era lucidissima quando ha donato una parte dei soldi del patrimonio all’autista di casa e alla persone di servizio. Intanto nel libro “Alberto Sordi Segreto”, il nipote Igor Righetti ha confermato il rimpianto dello zio di non essere riuscito a sposarsi: “questo rimpianto per non essersi sposato lo confidò anche a mio padre Alessandro, suo cugino. Nel periodo della malattia si sentiva irrealizzato nella sua vita più intima. Impossibilitato a continuare a lavorare aveva preso consapevolezza di aver vissuto per inseguire la sua grande passione professionale ma che, terminata la vita artistica, non aveva costruito affetti veri”. Il nipote di Alberto Sordi, ospite a Pomeriggio Cinque, ha condiviso anche alcuni gusti culinari del grande attore: “amava il pesce, ma guai a darglielo con le lische. I funghi? C’è un ricordo divertentissimo: andiamo in questo ristorante romano. Il cameriere porta questi funghi porcini freschissimo e Alberto gli fa ‘mi vuole avvelenare?’. Era convinto che tutti i funghi fossero velenosi!”.