PROCESSO MARGHERITA AGNELLI VS FIGLI ELKANN: QUALI NOVITÀ?
Che non sia il miglior periodo possibile per l’impero della famiglia Agnelli non serviva certo il processo tra Margherita e i figli Elkann sull’eredità dell’Avvocato per certificarlo: il maxi scandalo della gestione Andrea Agnelli sulla Juventus rischia di avere diversi strascichi ancora tutti da verificare per John Elkann, che ad oggi controlla il 60% della “Dicembre”, ovvero la cassaforte” della famiglia Elkann-Agnelli dove viene diretta la governance del gruppo Exor (a sua volta leader in Stellantis, Ferrari e Juventus). Il tema dell’eredità di Gianni Agnelli resta però al centro delle cronache giudiziarie civili dopo che lo scorso 7 novembre si è tenuta la prima udienza interlocutoria sulla denuncia presentata dalla figlia dell’Avvocato – Margherita Agnelli – contro i propri stessi figli John, Lapo e Ginevra Elkann (questi ultimi due hanno il 20% a testa della “Dicembre”).
Il processo prende spunto dalla prima causa già aperta nel 2020 in Svizzera e da pochi mesi ampliata anche in Italia: la figlia di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo fa causa contro i propri stessi figli John, Lapo e Ginevra Elkann per l’eredità “monstre” di 4,6 miliardi di euro dell’Avvocato morto il 24 gennaio 2003. Come riportato durante la prima udienza a Torino, presso la giudice Nicoletta Aloj, Margherita Agnelli contesta che l’eredità dell’Avvocato sia stata diretta, secondo le volontà della moglie Marella (morta a 92 anni nel 2019, ndr) solo ed esclusivamente ai nipoti Elkann, quando però la donna anziana non fosse già in pieno “controllo” di tutte le sue facoltà. Margherita (madre di 8 figli di cui i 3 Elkann avuti giovanissima nel primo matrimonio con Alain Elkjann, e i 5 avuti con nel matrimonio con de Pahlen) ha presentato le sue prime contestazioni sui testamenti presentati da Gianni Agnelli e soprattutto “donna Marella”. In quello stesso giorno 7 novembre – informa “Il Corriere della Sera” – in un ufficio del Lingotto, davanti al notaio Remo Morone, viene decisa dai tre figli Elkann una «modifica dei patti sociali della Dicembre società semplice». Viene in sostanza prorogato il termine di quella società dal 2050 al 2060: non essendo in scadenza dunque, resta da capire il motivo di tale decisione degli Elkann sulla “Dicembre”. «Forse la società ha contratto obbligazioni che andavano oltre il 2050? O l’ha fatto qualche controllata con l’esigenza di adeguamento della capofila? Tra le altre è circolata anche l’ipotesi che la proroga con relativa modifica dei patti serva a riaffermare semplicemente davanti a un notaio lo status e l’assetto giuridico attuali della società. Oppure sia strumentale ad aprire una finestra per un socio che vuole recedere», sono le domande poste da Mario Gerevini sul “CorSera” il 14 dicembre 2022.
EREDITÀ AGNELLI, LE CARTE SUL TESTAMENTO DI MARELLA: IMPERO EXOR A RISCHIO?
Una risposta ancora non c’è, specie perché lo scandalo Juventus impazza ancora e il futuro immediato della dirigenza Exor-Stellantis-Agnelli sono ancora tutti da definire: al Tribunale di Torino poi pesa come un macigno il processo sull’eredità di Gianni Agnelli in quanto, se dovesse vincere Margherita, potrebbe arrivare a rivendicare per sé e per i figli de Pahlen il 50% dell’intero impero della “Dicembre”, ovvero la ‘cassaforte’ degli Agnelli. Secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera” al centro della diatriba giudiziaria entrano in maniera preponderante le carte del notaio Urs von Grünigen, esecutore testamentario di Marella Caracciolo e poi amministratore dell’eredità Agnelli fino all’esito della controversia. Ancora infatti non si è giunti alla divisione dei beni in quanto tutto congelato per capire l’evoluzione dei fascicoli aperti in Svizzera e Italia.
Margherita sostiene che la madre sarebbe «stata indotta a rilasciare il testamento, nonostante non ne potesse comprendere la portata», ha spiegato l’avvocato della figlia di Gianni Agnelli in Aula. Non solo, per motivi di salute «Marella sarebbe stata minata nella sua effettiva capacità naturale a testare». Le carte del testamento in mano a Urs von Grünigen porterebbero poi anche diversi vizi di forma e potrebbero essere considerate invalide: «notaio e testimoni non parlerebbero l’italiano e Marella non parlava il tedesco, è sbagliata la data di nascita, le firme sono tremule, l’ultima “irriconoscibile”. A supporto ha presentato perizie grafologiche», conclude il “Corriere”. Citato in Aula, l’avvocato-notaio ricorda che le iniziative giudiziarie «promosse in Svizzera da Margherita per rimuoverlo dall’incarico», sono state tutte «integralmente respinte». Lo stesso notaio svizzero conclude davanti ai giudici: «Margherita e i suoi figli sono definitivamente estranei alla Successione Caracciolo e quindi anche alle attività del notaio quale esecutore testamentario e amministratore dell’Eredità Caracciolo, quindi non hanno alcun titolo per chiedere l’esonero del notaio da tale incarico e l’accertamento di suoi pretesi obblighi di rendere il conto della gestione dell’Eredità Caracciolo». In prossimità della decisione finale delle procure, i legali degli Elkann hanno sollevato una questione pregiudiziale, cioè la competenza di Torino a giudicare visto che «in Svizzera sono in corso procedimenti sulla stessa materia». Prima dunque bisognerà capire se e quale strada prenderanno i giudici e poi ovviamente occorrerà capire ci vincerà nel contenzioso: se passa la tesi di Margherita Agnelli, potrebbe allora davvero vacillare l’impero degli Agnelli. La madre degli Elkann potrebbe aspirare alla quota del 50% del patrimonio materno con possibili impatti sugli assetti della cassaforte Dicembre.