John Elkann per il mondo intero è “l’erede al trono” della sua famiglia. Tutti lo riconoscono come tale dopo la morte del nonno Gianni Agnelli e del prozio Umberto, tranne la madre, Margherita Agnelli, che combatte in tribunale per l’eredità. Nella famiglia Agnelli, “il potere” è passato di padre in figlio, escludendo dalla dinastia le donne. Edoardo, figlio del fondatore della Fiat Giovanni Agnelli, perse la vita in un incidente di idrovolante nel 1935. Il figlio Gianni subentrò alla guida dell’impero nel 1945. Edoardo, il figlio, si suicidò nel 2000 mentre Giovannino, il suo amato nipote, fu colpito da un cancro all’età di 33 anni. Da lì, John Elkann è diventato “il capo” dell’impero.



John aveva solo 21 anni quando Gianni lo inserì nel consiglio di amministrazione della Fiat. Per evitare la dispersione del capitale nelle generazioni, l’avvocato aveva inserito le proprie azioni in una holding. Elkann è il presidente di Stellantis, di Ferrari e amministratore delegato della holding di partecipazioni della famiglia Agnelli, Exor. Questa controlla Ferrari, Gedi, CNH e altre società, come sottolinea Le Figaro.



LA BATTAGLIA LEGALE DI MARGHERITA AGNELLI

Alla morte di Gianni Agnelli nel 2003, la vedova Marella e la figlia Margherita conclusero un affare: a Margherita andò il patrimonio immobiliare, tra cui le famose ville piemontesi Frescot e Perosa e le case in Corsica e Parigi e la monumentale collezione d’arte dove si possono trovare opere di Klimt, Picasso, Bacon o Warhol. Il tutto, per un valore di oltre un miliardo di euro, che oggi vale molto di più. In cambio, la figlia lasciò alla madre le sue quote (37% del capitale, valutate 106 milioni di euro). Marella, invece, decise di cedere il potere a John, la maggioranza, a  Lapo e Ginevra Elkann, i tre figli che Margherita ebbe dal suo primo matrimonio con lo scrittore francese Alain Elkann.



Margherita, però, il 30 maggio 2007 affermò di essere stata ingannata e che i beni del patrimonio di suo padre le erano stati nascosti. Diede la colpa agli avvocati che a suo dire le avrebbero fatto firmare i documenti in fretta e furia. Da lì si diffuse la voce di un patrimonio nascosto degli Agnelli, tanto che la stessa figlia dell’Avvocato chiese un rendiconto sul patrimonio del padre che però le fu negato dai giudici, come ricorda Le Figaro. Nel 2016 ha aperto un procedimento contro la madre, Marella, morta nel 2019. Da quel momento, però, non ha sotterrato l’ascia di guerra: secondo lei e i suoi avvocati, la transazione e il contratto del 2004 non sono validi. I rapporti con John Elkann sono inesistenti, così come con gli altri figli. A giugno scorso, il tribunale di Torino ha “congelato” il procedimento aperto da Margherita Agnelli nel 2020 in attesa che si definiscano le analoghe cause pendenti in Svizzera.