Che fine hanno fatto i quadri contesi nell’eredità di Agnelli, di cui a lungo si è parlato? Secondo le storiche governanti della famiglia dell’avvocato, a capo della Fiat e della Juventus, tali quadri “sono stati donati da Donna Marella ai nipoti John, Lapo e Ginevra e si trovano nelle loro abitazioni”. Le parole delle governanti, insieme a quelle di una terza persona, sono arrivate ai finanzieri di Milano che le hanno interrogate: da questo colloquio è emerso inoltre che alcune opere si troverebbero al Lingotto, nel caveau della Pinacoteca Agnelli. Tra i quadri “scomparsi” ci sarebbe anche un dipinto di Claude Monet: tali opere, quando Gianni Agnelli era ancora in vita, arredavano le sue ville di Roma e quelle di Torino, Villa Frescot e Villar Perosa. 



Le opere, secondo la guardia di finanza che ha messo il tutto nero su bianco in una relazione, sarebbero perfettamente “tracciate e tracciabili”: il documento è arrivato ai pm milanesi Cristian Barilli ed Eugenio Fusco ma potrebbe essere ora trasferito a Torino dove è in piedi l’inchiesta principale sull’eredità. Dunque, secondo la guardia di finanza, non esisterebbe alcun mistero in merito ai quadri: la sparizione finita al centro di un’inchiesta della procura di Milano per ricettazione contro ignoti, sarebbe dunque non esistente. 



Eredità, Margherita Agnelli da anni in guerra contro i figli

Il caso della scomparsa dei quadri era nato da una denuncia di Margherita de Pahlen, ovvero Margherita Agnelli, madre degli Elkann: da tempo la donna è in guerra con i figli John, Ginevra e Lapo, i primi tre avuti da Alain Elkann. La signora, che poi si è risposata con il conte francese Serge de Palhen, ha avuto altri cinque figli che si sono schierati al suo fianco nella causa miliardaria intentata nei confronti dei figli, che le avrebbero sottratto il patrimonio della madre Marella, a suo dire. Nel dettaglio, la donna avrebbe accusato la madre Marella di averle “rubato” un figlio, ovvero proprio John, che oggi ha un ruolo primario in Stellantis.



Tornando al quadri-gate, nonostante la denuncia di Margherita, non ci sarebbe alcun mistero in merito alle opere: nonostante i magistrati avessero chiesto di archiviare il caso, l’indagine sull’eredità degli Agnelli è andata avanti per ordine della gip Lidia Castellucci. I finanzieri, dopo aver consultato le banche dati dei competenti uffici al ministero della Cultura e nella piattaforma Sistemi Uffici Esportazione, hanno concluso che non vi è “vincolo artistico” che serve alle opere di valore per venderle. Intanto i legali di Margherita, come spiega Il Giornale, specificano che i quadri non sarebbero potuti essere stati donati, in quanto Marella non ne avrebbe avuto la proprietà.