Eredità Alberto Sordi: la vicenda giudiziaria dopo la morte dell’attore
Alberto Sordi è stato uno dei grandi geni del cinema italiano, attore e regista brillante per la sua spiccata comicità e per i memorabili personaggi che ha rappresentato sul set. Tuttavia, in seguito alla sua morte avvenuta nel 2003, si è aperta una vicenda giudiziaria inerente ai suoi lasciti e l’argomento legato all’eredità di Alberto Sordi è ancora oggi ampiamente dibattuto. Ma quali sarebbero state le volontà del celebre attore in seguito alla sua morte? A chi avrebbe voluto destinare tutti i suoi averi?
A fare il punto sulla vicenda giudiziaria legata all’eredità di Alberto Sordi è stata, nel corso degli ultimi anni, Paola Comin. Addetta stampa nonché storica e stretta collaboratrice del divo, al fianco del quale ha lavorato per un lungo decennio dal 1993 al 2003, anno della sua morte, Paola Comin ha specificato che tutti gli averi dell’attore sono stati destinati alla fondazione da lui istituita.
Alberto Sordi, l’eredità “è andata alla sua fondazione“
“L’eredità di Alberto Sordi – ha specificato Paola Comin in un’intervista rilasciata a Storie Italiane nell’ottobre del 2023 – è andata alla fondazione di Alberto Sordi come da volontà di Alberto e della signorina Aurelia Sordi. Lui diceva che tutto quello che aveva lo doveva al suo pubblico. La volontà di Alberto è stata totalmente rispettata dalla signorina Aurelia, questo è ciò che lui voleva“.
Aurelia, la sorella di Alberto Sordi venuta a mancare nel 2014, è stata dunque capace di rispettare e concretizzare le volontà dell’attore, destinando la sua intera eredità proprio alla sua fondazione. Inoltre, come specificato da Paola Comin sempre in quell’occasione, “il testamento aveva un unico erede, non vi erano lasciti, solo la richiesta che le persone che lavoravano nella villa fossero riassunte a tempo indeterminato, non c’erano altri lasciti. Decise quindi di fare una donazione, una cosa normalissima. Lasciò dei soldi a tutti quelli che lavoravano nella casa di Sordi”.