Negli studi di Storie Italiane si torna a parlare dell’eredità di Alberto Sordi, amatissimo attore romano. Nel corso dell’ultima udienza del processo a carico di Andrea Piazzolla, il suo avvocato ha chiesto al giudice di acquisire agli atti del processo le motivazioni della sentenza Sordi, che ha assolto in primo grado tutti i 9 gli imputati per circonvenzione di incapace. Paola Comin ha precisato: “L’eredità di Sordi è andata alla fondazione di Alberto Sordi come da volontà di Alberto e della signorina Aurelia Sordi, lui diceva che tutto quello che aveva lo doveva al suo pubblico. La volontà di Alberto – ha ribadito la storica collaboratrice di Alberto Sordi – è stata totalmente rispettata dalla signorina Aurelia, questo è ciò che lui voleva. Comunque è triste ricordare Alberto Sordi e Gina Lollobrigida per queste cose”.
E ancora: “Il testamento aveva un unico erede, non vi erano lasciti, solo la richiesta che le persone che lavoravano nella villa fossero riassunte a tempo indeterminato, non c’erano altri lasciti. Decise quindi di fare una donazione, una cosa normalissima. Lasciò dei soldi a tutti quelli che lavoravano nella casa di Sordi”.
EREDITA’ ALBERTO SORDI, IL PARERE DI ROBERTO ALESSI
Sulla vicenda si è espresso anche Roberto Alessi: “Hai ragione quando fai il parallelo fra il caso di Gina Lollobrigida e il testamento di Sordi. Arturo, autista factotum di Sordi è un po’ avvicinabile alla figura di Piazzolla. Gina era felice con Piazzolla e la signorina Aurelia (sorella di Alberto Sordi ndr) era felice con Arturo e non lo dico io ma la sentenza. La perizia di incapacità di intendere e volere era stata fatta nel momento in cui Arturo era stato allontanato dalla casa e dopo un problema fisico. La stessa perizia a Gina è stata fatta in agosto con un caldo spaventoso e otto ore di interrogatorio e in questo senso trovo che siano simili. Le perizie vanno fatte in condizioni ottimali per l’interessato, non si può interrogare una 90enne da sola senza i suoi riferimenti e senza le persone di conforto”.
Paola Comin ha poi ripreso la parola precisando quanto detto da Alessi su Aurelia: “Senza nessun avviso arrivarono otto persone, dissero di svegliarla, poi buttarono fuori tutti, si trovò intimorita, le lasciarono solo una cameriera, nessun legale. Mi ha detto che le hanno fatto delle domande sceme e si sentì presa in giro, questa è stata la condizione con cui è stata fatta la perizia ad Aurelia Sordi”.