L’Avvocato Gianni Agnelli è morto il 24 gennaio 2003, eppure a quasi 20 anni di distanza la sua immensa eredità fa ancora discutere la complessa famiglia di eredi: secondo quanto riportato dall’ultimo numero di “Panorama” – e confermato oggi dal “Corriere della Sera” su fonti legali – sarebbe di nuovo guerra legale per la successione dell’Avvocato tra Margherita Agnelli (la figlia di Gianni) e John Elkann (nipote e figlio di Margherita).



Una presunta “faida” familiare che riapre la polemica dopo oltre 15 anni dal maxi accordo sull’eredità: come scrive il quotidiano di Via Solferino, mamma Margherita avrebbe impugnato in Svizzera il contratto con la madre Marella (moglie dell’Avvocato) con il quale rinunciò alle quote che le spettavano nella società “Dicembre”, la capofila del maxi-impero Elkann-Agnelli, circa 105 milioni di euro. Le quote vennero successivamente girate dalla nonna al nipote John Elkann come ‘nuda proprietà’, con un ricavo complessivo dell’operazione di circa 1,3 miliardi. Secondo quanto ricostruito da “Panorama” e “CorSera” su fonti legali nelle due parti, ora Margherita contesterebbe davanti alla corte svizzera che quello fosse l’effettivo valore della “Dicembre”.



DA DOVE NASCE LA NUOVA CONTESA IN CASA AGNELLI

La società “Dicembre” governa da tempo l’impero Exor e, di conseguenze, le rispettive quote in Ferrari, Stellantis (ex Fca ora in fusione con PSA), Cnh Industrial, Juventus, The Economist. Con la scomparsa di donna Marella lo scorso 2019, la figlia Margherita starebbe per impugnare la successione della madre: il nodo è ovviamente economico, in quanto la “Dicembre” nell’allora 2004 valeva ben meno di ora, dato che la Fiat si trovava in crisi nerissima mentre oggi Stellantis è una dei leader mondiali nell’automotive. Stando alle fonti raccolte dal Corriere della Sera – che citano ambienti legali vicini alla famiglia Elkann – «la vendita delle azioni “Dicembre” non sarebbe reversibile e che le pretese di Margherita non possono mettere in discussione la maggioranza assoluta che John detiene». Al momento nella società ‘contesa’ le quote sono divise in John (58%) e al 20,6% ciascuno per i fratelli Lapo e Ginevra Elkann: fino a poco tempo fa le vicende della “Dicembre” erano avvolte da un’aurea di incertezza e mistero, ma con l’ingiunzione alla Camera di Commercio di Torino mossa dall’avvocato di Margherita Agnelli (Dario Trevisan), circa un mese fa si è ottenuta l’informazione sulla proprietà dei tre figli Elkann. Addirittura il legale accusa la “Dicembre” di avere carte «irregolari» e «non conformi»: in attesa di una risposta ufficiale da parte di Exor, la ricostruzione di “Panorama” tira in ballo anche un altro elemento a complicazione dell’affaire “Dicembre”. Ci sarebbe stato infatti anche un pressing della Sec – la Consob americana – sollecitata da un esposto «che evidenziava come mancassero informazioni essenziali su una società al vertice di ben due aziende quotate a Wall Street come Fca e Ferrari». Qui però la smentita è giunta e netta dalla famiglia Elkann: «Non c’è nessuna indagine della Sec in corso».

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