I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno raggiunto un accordo sull’eredità. Mancano solo dettagli formali, per i quali sono al lavoro i legali, rivela il Corriere della Sera, secondo cui è previsto un weekend di lavoro, con l’intesa ormai ad un passo. Quindi, i figli del Cavaliere accetteranno l’eredità senza il beneficio di inventario, che avrebbe fatto allungare i tempi perché sarebbe stato necessario indicare dettagliatamente tutti i beni. Le indiscrezioni sarebbero trapelate da fonti vicine ai fratelli: il perimetro è stato definito, gli accordi sulle questioni più grandi, quelle che avrebbero potuto allontanare i due blocchi familiari, sono stati raggiunti.



Del resto, dopo la morte di Silvio Berlusconi sono arrivati solo segnali di armonia e distensione tra Marina e Pier Silvio, che saranno azionisti di maggioranza di Fininvest, e i fratelli minori Barbara, Eleonora e Luigi. Nel giro di qualche giorno arriverà l’annuncio sull’accettazione dell’eredità, che apre una seconda fase, quella della suddivisione delle quote, un possibile riassetto societario parziale al vertice e nella governance per portare a termine la divisione del patrimonio indicata da Silvio Berlusconi nel testamento. Da definire ancora, invece, le modalità con cui soddisfare i lasciti previsti per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell’Utri.



EREDITÀ BERLUSCONI: VALORE VICINO A 4 MILIARDI

Secondo i calcoli del Corriere della Sera, ammonta a 4 miliardi di euro il valore complessivo dell’eredità di Silvio Berlusconi. Un’ipotesi che si basa con stime ritenute “abbastanza attendibili e conservative“, tenendo conto che nel perimetro c’è il 61% di Fininvest che corrisponde a 2,7 miliardi del patrimonio netto consolidato. Ma c’è il resto. A partire dalle grandi ville, come San Martino ad Arcore e Certosa in Sardegna. Di quest’ultima, c’è una recente perizia che la valuta 259 milioni, ma in passato erano circolate voci di offerte fino a 450 milioni. Non c’è neppure il problema della divisione delle proprietà tra i fratelli, perché fanno capo ad una holding immobiliare, Dolcedrago, che verrà ripartita nelle proporzioni ereditarie.



Quindi, circa il 30% ciascuno Marina e Pier Silvio, 13,3% ciascuno Barbara, Eleonora e Luigi. Fuori dalle società ci sono alcuni immobili di cui Silvio Berlusconi aveva la proprietà personale, come la dimora storica di Milano-San Gimignano, il villino “Due Palme” di Lampedusa e Villa Campari sul Lago Maggiore. Pertanto, solo per quanto riguarda gli immobili, siamo a circa 700 milioni di euro. Più complesso è il capitolo che riguarda mobili, opere d’arte e arredi. Invece, sulle imbarcazioni ci sarebbe da tempo un tacito accordo di utilizzo tra i fratelli.