Alberto Sordi e l’eredità contesa. La morte del grandissimo attore italiano ha lasciato un grande vuoto in tutto il pubblico italiano, ma ha anche dato il via ad un vero e proprio processo per contendersi i suoi beni. Come sappiamo l’Albertone Nazionale si è spento all’età di 82 anni il 24 febbraio del 2003 a Roma senza figli e senza essersi mai sposato. L’attore in un testamento aveva lasciato tutto all’amata sorella Aurelia e non solo; Sordi, consapevole dell’età della sorella, aveva anche pensato di realizzazione una Fondazione Giovani Alberto Sordi dedicata a tutti i giovani attori. La morte della sorella Aurelia ha spinto i familiari e alcuni conoscenti ad una vera e propria battaglia legale che ha coinvolto anche alcuni personaggi esterni. A cominciare da Arturo Artadi, autista storico di Alberto Sordi e uomo di casa della famiglia. Arturo si era conquistato nel corso degli anni la fiducia non solo dell’Albertone Nazionale, ma anche di Aurelia che lo aveva delegato come amministratore di tutti i suoi conti correnti.   Un ruolo che lo porta ad essere il primo sospettato rinviato a giudizio con gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina e il notaio Gabriele Sciumbata imputati per circonvenzione di incapace per via della delega firmata ad Artadi da Aurelia Sordi. A loro si sono aggiunti poi sei dipendenti della famiglia Sordi a cui l’autista avrebbe inoltrato delle donazione. Ma non finisce qui, l’eredità di Alberto Sordi è stata contesa anche da 37 parenti alla lontana del grandissimo attore romano che, dopo la sua morte, hanno deciso di palesarsi impugnando il testamento della sorella.



Alberto Sordi e l’eredità: 9 imputati assolti, ma la famiglia…

A distanza di anni però tutti e 9 gli imputati per il processo legato all’eredità di Alberto Sordi sono stati assolti dal giudice monocratico del Tribunale di Roma con la formula “perché il fatto non sussiste”. La decisione del Tribunale di Roma ha visto Nicoletta Piergentili, la legale della “Fondazione Museo Alberto Sordi a precisare “Questo sancisce ancora una volta che il testamento è valido”. Come da testamento di Aurelia, l’eredità di Alberto Sordi è tutta affidata alla “Fondazione Museo Alberto Sordi” per una cifra che supera i 50 milioni di euro. “Sfido chiunque, alla luce di questa sentenza, a sostenere che il testamento a favore della Fondazione che io rappresento non fosse valido” le parole dell’avvocato Piergentili. I parenti di Sordi hanno replicato con la legale Andrea Maria Azzaro: “accettiamo e rispettiamo la sentenza un conto però sono le donazioni ai domestici, un conto è l’impugnativa del testamento. La partita al tribunale civile è ancora da giocare”. A Pomeriggio Cinque, infatti, sia Igor Righetti, nipote di Alberto Sordi, che Renato Ferrante, cugino dell’attore hanno detto: “dovremo leggere le motivazioni, questo però è un primo appello e noi andremo avanti questa storia non è affatto finita qui”.

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