Il 73% degli italiani vorrebbe avere maggiore libertà nella gestione della propria eredità e, in particolare, potere decidere autonomamente a chi lasciare i propri soldi, magari anche escludendo i legittimi eredi come i figli, i nipoti e i coniugi. A rivelarlo è un sondaggio condotto da Moneyfarm su un campione di popolazione di età compresa tra i 25 e i 65 anni. Se si considerano le persone più grandi, la percentuale sale addirittura all’80%.
I motivi per cui le persone arrivano a questa presa di posizione possono essere diversi. In gran parte dei casi si tratta di uomini o donne che convivono coi propri compagni, ma che hanno deciso di non sposarsi. È per questo che, venendo a mancare legami ufficiali e dunque anche vincoli giuridici, in caso di morte la controparte verrebbe esclusa dalla linea di successione. Il medesimo discorso vale anche in mancanza di convivenza. Ma non è l’unico scenario. Non mancano infatti coloro che desidererebbero lasciare una importante quota del loro patrimonio in beneficienza. Infine, ci sono alcuni che vorrebbero semplicemente delineare le gerarchie dei propri eredi in modo più coerente rispetto alle proprie volontà e non imposto. Ad esempio, facendo delle preferenze tra i figli sulla base dei legami instaurati in vita.
Le eredità del futuro: pochi testamenti e tanta incertezza
Al di là degli aspetti legati alla libertà di scelta dell’eredità, ad ogni modo, ciò che emerge dal sondaggio è che c’è molta disinformazione su questo tema. I più giovani non hanno idea di come funzionino i meccanismi di successione, inclusi quelli relativi alle tasse. Ma non solo. Le persone, almeno fino ai 65 anni, non si preoccupano di interrogarsi sulla fine che faranno i propri beni. I dati infatti rivelano che soltanto il 7% di coloro che si trovano in questa fascia di età hanno già redatto un testamento. Il 44% di queste dichiara di essere intenzionato a farlo in un futuro prossimo, ma senza fretta. L’interesse insomma è poco e le conseguenze negli anni a venire potrebbero essere importanti.