L’eredità di Raffaella Carrà, quindi il destino del suo ricco patrimonio, è uno dei temi destinato a tener banco nelle prossime settimane. Non solo in Italia, ma anche all’estero. Anche se è un’icona della tv italiana, la popolare conduttrice e cantante si è fatta amare, ad esempio, anche in Argentina e in Spagna, dove si chiedono ora che fine faranno le sue ricchezze. Non avendo avuto figli, la questione è aperta. Lo è soprattutto in virtù del fatto che non si sa se abbia redatto o meno un testamento, in assenza del quale i suoi nipoti Federica e Matteo Pelloni avrebbero diritto ad almeno un terzo del suo patrimonio. Ma stando a quanto riportato da Il Tempo, è altamente probabile che Raffaella Carrà abbia lasciato disposizioni con un testamento, anche perché consapevole del suo destino a causa della malattia che combatteva da tempo.



Dunque, Raffaella Carrà potrebbe aver destinato parte dell’eredità anche a quei bambini (ora non più tali) che aveva adottato. Ma di che patrimonio parliamo? Per anni è stata tra gli artisti più pagati in Italia. Nel 1997 la rivista “Class” rivelò che guadagnava 2 milioni di euro all’anno.



Eredità Raffaella Carrà, case e compensi (che fecero infuriare Craxi)

Una vera fortuna quella di Raffaella Carrà, che vanta anche un ricco patrimonio immobiliare. Non era una donna che metteva in piazza la sua vita privata, né ostentava la ricchezza che si era conquistata lavorando nel mondo dello spettacolo. Ma aveva tre case. Si sa già della residenza abituale, quella di Roma, che peraltro era vicina a quella di Gianni Boncompagni, così come della casa nella zona dell’Argentario, a Cala Piccola, dove si dice abbia inventato con Sergio Japino il programma “Carramba”. Ma pare che possegga anche un appartamento nel bellissimo borgo medievale di Montalcino, vicino Siena. Ma si parla di una ricca eredità anche perché Raffaella Carrà ha guadagnato tanto. Ne parlano addirittura in Spagna, dove El Confidencial ricorda la vicenda del 1984, quando il presidente del Consiglio Bettino Craxi si infuriò nell’apprendere che la conduttrice stava negoziando con la Rai per il rinnovo del contratto definendo un compenso di 6 miliardi di lire per due anni.



Una «vergogna» per Craxi che convocò i funzionari Rai a Palazzo Chigi. Così si scoprì che quell’offerta era fondamentale per non farsi strappare Raffaella Carrà da Silvio Berlusconi, che voleva portarla a Canale 5. «Mi pagano molto bene, ma lavoro duramente», disse lei. Ed è uno dei motivi per i quali è tanto amata.