“Sion ha detto: ‘Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato’. Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato, le tue mura sono sempre davanti a me” (Is 49,14-16). L’uomo non è fatto per essere dimenticato, non accetterebbe mai una vita da abbandonato. Man mano che la vita si dispiega davanti ai nostri occhi ci accorgiamo, però, che potremmo essere capaci di qualsiasi cosa. La mente umana è un mistero ultimamente insondabile e, talvolta, spaventoso. La vicenda della piccola Diana, lasciata morire dalla madre Alessia Pifferi, sembra il compiersi di quella drammatica possibilità di cui parla il profeta Isaia.
Così, nel giorno in cui la Chiesa ha fatto memoria della premura di un’altra Madre, venuta dal cielo per accompagnare la nostra vita, è arrivata la sentenza di ergastolo per Alessia Pifferi. Il 13 maggio del 1917 una donna bellissima, apparendo a tre ragazzini, disse subito: “Non abbiate paura, non vi farò del male”. Qui sulla terra, invece, capita che si debba aver paura persino di chi ci ha generato. Per questo il cielo si è aperto, non è riuscito a rimanere muto e impassibile.
Adesso le giornate cambieranno per Alessia Pifferi. Cambieranno le abitudini, l’uso del tempo, le parole e i silenzi, le frequentazioni e gli spazi. Per sempre. L’ergastolo le chiuderà le porte di una vita normale, ma le aprirà quelle del rapporto serratissimo con se stessa e con quel Cielo che, persino in carcere, resta aperto, ostinatamente aperto.
“Giustizia è fatta, deve pagare, ha finito di mentire” dicono gli uomini e, forse, non potrebbero pronunciare altre parole. Ma nella solitudine della cella, nei silenzi che, immaginiamo, saranno spesso insopportabili, un Altro le dirà: “Sulle palme delle mie mani ti ho disegnato” e la Madre le ripeterà: “Non avere paura, non ti farò del male”. Scandalo! C’è un tribunale che ha dato la sentenza e un altro che attende il più piccolo spiraglio di cambiamento. È inaccettabile la morte di stenti di una bambina di 18 mesi perché la madre era altrove. Adesso non potrà più essere altrove e lì si aprirà la possibilità che, forse, finora non ha avuto: essere cercata. Benedetto scandalo del Cuore di Dio che lascia agli uomini le loro condanne e tiene per sé il tempo della rinascita. Domandiamo questo per tutti quelli che soffrono a motivo di questa ingiustizia. Tra i santi, Diana farà la sua parte, magari ridonando a sua madre quella coscienza di sé che rimane il dono più urgente per tutti.
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