Salvatore Borsellino non ci sta. Il fratello di Paolo, magistrato ucciso da Cosa Nostra, ha espresso tutta la sua rabbia ai microfoni dell’Agi a proposito della decisione della Cedu di respingere il ricorso dell’Italia sull’ergastolo ostativo: «La legislazione europea sul tema della criminalità organizzata è molto più indietro rispetto a quella italiana che è particolarmente avanzata. Purtroppo, queste sentenze risentono di questa inadeguatezza ed è una cosa veramente avvilente: si distruggono quelle che erano le conquiste per le quali magistrati come Giovanni Falcone e mio fratello Paolo hanno anche sacrificato la vita». Alice Grassi, figlia di Libero, ha commentato: «Mi considero una garantista e lo dico a malincuore, perché non è mai bello privare una persona della libertà personale, ma l’ergastolo ostativo non può essere abolito per i mafiosi. Credo che in Europa non ci sia la stessa conoscenza del fenomeno che, invece, c’è in Italia e che la Corte si sia pronunciata su una cosa che non conosce a fondo», le sue parole a Adnkronos. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ERGASTOLO OSTATIVO, IL PARERE DI GIOVANNI MARIA FLICK

Nuove reazioni sulla decisione della Cedu di chiedere all’Italia di riformare la norma sull’ergastolo ostativo. Intervenuta ai microfoni di Adnkronos, l’avvocato Rosalba Di Gregorio – legale di Bernardo Provenzano – ha spiegato: «Meno male che c’è la Cedu. Per Provenzano la Cedu ha riconosciuto una parziale responsabilità dell’Italia. Se la Corte europea fosse intervenuta prima della sua morte, quanto meno l’ultimo periodo di sofferenza disumana Provenzano se lo sarebbe evitato probabilmente. Certo, a morire, moriva lo stesso… ma almeno l’Italia avrebbe evitato una figuraccia». Così, a Huffington Post, il costituzionalista Giovanni Maria Flick ha sostenuto che «la pronuncia contro l’ergastolo è corretta. I giudici valutino caso per caso», sottolineando che «non è vero che i boss usciranno tutti dal carcere». L’Italia, dunque, «dovrà adeguarsi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ERGASTOLO OSTATIVO, IRA SALVINI E MELONI

E’ caos sulla sentenza della Cedu sull’ergastolo ostativo. La Corte di Strasburgo ha invitato l’Italia ha riformare la normativa vigente sul fine pena mai, è scontro totale. Matteo Salvini non usa mezzi termini: «Ennesima follia ai danni dell’Italia dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo. Dovremmo essere più gentili con ergastolani, mafiosi e assassini? Mai. Per quanto riguarda me e la Lega il carcere a vita per i peggiori delinquenti non si tocca, semmai lavoriamo per introdurre il lavoro obbligatorio in carcere come avviene in altri paesi al mondo», le sue parole riportate da Adnkronos. Sulla stessa linea d’onda anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Scandaloso. È evidente che a Strasburgo non hanno alcuna idea dell’enorme tributo di sangue che l’Italia ha versato nella guerra alla criminalità organizzata. Il carcere a vita per i mafiosi non si tocca». Infine, Fabio Massimo Castaldo (M5s) parla di un rischio di un enorme regalo alla mafia. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“ERGASTOLO OSTATIVO VA RIFORMATO”: CORTE STRASBURGO VS GOVERNO

Una sentenza a suo modo storica che conferma la condanna già posta in atto lo scorso 13 giugno dalla Corte Cedu contro l’Italia: «l’ergastolo ostativo viola la dignità umana e per questo va riformata la legge», spiega la Corte di Strasburgo nel respingere oggi il ricorso presentato dallo stato italiano in merito alla condanna di inizio estate. «L’Italia deve riformare la legge sull’ergastolo ostativo che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia»: quel “fine pena mai”, spiega ancora la Corte Cedu (che ricordiamo non fa parte di alcun organo dell’Unione Europea ed è diversa dalla Corte di Giustizia dell’Ue) è lesivo per i condannati e il carcere duro per mafiosi e simili «viola il diritto del condannato a non essere sottoposto a trattamenti degradanti e inumani». La Corte già a giugno aveva considerato del tutto ammissibile il ricorso avanzato dal detenuto per mafia – Marcello Viola – stabilendo che c’era stata una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Il Governo aveva risposto con una ricorso che oggi però viene del tutto bocciato, ribadendo la necessità dell’Italia di riformare la legge vigente.

CORTE CEDU CONDANNA L’ITALIA: ALLARME DALL’ANTIMAFIA

La Corte Cedu, nel condannare l’ergastolo ostativo italiano, ritiene che «l’accertamento della violazione fornisca in sé soddisfazione sufficiente per il danno morale sostenuto dal richiedente», con i giudici che sostengono con convinzione che «la mancanza di collaborazione con la giustizia è equiparata ad una presunzione irrefutabile di pericolosità per la società, ma la collaborazione con la giustizia può offrire ai condannati all’ergastolo ostativo una strada per ottenere questi benefici, una via, però, ritenuta decisamente troppo stretta». Lo scontro tra associazioni per i diritti dei carcerati e la stessa politica è molto forte e d’ora in avanti, dovendo eseguire la sentenza della Corte di Strasburgo, non sarà poco l’effetto-caos generato in tutti i casi del regime di carcere duro del 41Bis che potrebbero essere tutti appellati presso la Corte Cedu per una cancellazione immediata. Secondo Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia, «La Corte europea dei diritti umani ha deciso di andare allo scontro con l’Italia» ha spiegato il politico M5s commentando la sentenza da Strasburgo, aggiungendo poi «Non siamo in ginocchio, ma oggi siamo stati sconfitti su un fronte importantissimo».