Da poche ore Dimitri Fricano, condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Erika Preti, uccisa con 57 coltellate durante una vacanza in Sardegna nel 2017, si trova nella sua casa di Biella con i genitori per scontare la pena ai domiciliari. La misura è stata concessa al detenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Torino per un accertato stato di pericolo di vita alla luce dei gravi problemi di obesità che avrebbero portato Fricano ad un peso di circa 200 chili, tale da rendere impossibile la gestione tra le mura di un penitenziario. La famiglia della vittima non ci sta e chiede che Giorgia Meloni intervenga per destinare Fricano a una struttura così da sottoporlo alle cure necessarie per rimetterlo in sesto così da rendere le sue condizioni compatibili con la vita in cella.



La concessione della detenzione domiciliare arriva a 6 anni dall’atroce delitto consumato a San Teodoro, in provincia di Sassari, al culmine di una lite di coppia. Secondo quanto ricostruito a processo, Dimitri Fricano avrebbe colpito Erika Preti con decine di coltellate dopo essere stato rimproverato per le troppe briciole mentre preparavano i panini da portare in spiaggia. A Pomeriggio Cinque anche le parole del padre di Dimitri Fricano, in un intervento che ha alimentato l’indignazione dei genitori della 27enne uccisa.



Omicidio Erika Preti, Dimitri Fricano ai domiciliari: “Vivevo per lei, non so cosa è successo”

Dimitri Fricano sconta la pena ai domiciliari per l’omicidio di Erika Preti e, come spiegato dal generale Luciano Garofano a Pomeriggio Cinque, tale misura sarebbe concessa per un anno per consentirgli di essere curato per la grave obesità che lo avrebbe esposto a un concreto pericolo di vita. Una condizione che, secondo i giudici di Sorveglianza, sarebbe impossibile da gestire all’interno del carcere. Oggi 35enne, riconosciuto come assassino della fidanzata Erika Preti, si trova a casa con i genitori a Biella a poca distanza dalla famiglia della vittima. “Siamo a due chilometri, rischiamo di trovarcelo davanti per strada, è assurdo“, hanno dichiarato la madre e il padre della 27enne. “Chiedo scusa ai genitori – ha detto Fricano davanti alle telecamere prima di tornare a casa –, l’ho già fatto in sede di giudizio. Poi sono uscito di testa e sono arrivato a 200 chili. Se mi manca Erika? Io vivevo per la mia fidanzata, avrei pagato oro perché fossi morto io, purtroppo è andata al contrario. Non so cosa è successo. Io non vivo più, sono ossessionato da questa cosa. Sono su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per degli anni perché non ce la facevo ad uscire dalla cella. Non mi hanno mandato a casa perché obeso e fumatore, no. Io sono a rischio vita in ogni secondo della giornata“.



Il padre di Dimitri Fricano è intervenuto nella stessa trasmissione e, poche ore fa, ha detto quanto segue: “Sono delle tragedie e in una tragedia c’è chi finisce male, e mio figlio non è che è finito bene. Le voleva bene, non hanno litigato per le briciole. Non erano briciole. Hanno fatto una litigata. 57 coltellate? Quando uno esce fuori esce fuori, non è che pensa ‘adesso te ne do una, due, adesso ci penso’, io non lo so cos’è successo perché non c’ero. Chiedo io scusa umilmente ai genitori della Erika, era più di una figlia. È stata 10 anni con noi. È stata una disgrazia. È stata una lite tra ragazzi e basta“. La madre di Erika Preti, Tiziana Suman, si è detta sconcertata dalle parole del padre dell’assassino: “Questo è da mettere in carcere con suo figlio. Stiamo scherzando? A questo punto, se va a casa per essere difeso dai genitori, oltre che curato, forse è meglio che vadano tutti dentro (…) Era meglio se stava zitto come ha fatto in 6 anni“.