Si chiama Erika Raballo ed è originaria di Alba, la capitale delle Langhe, in provincia di Cuneo, la prima pilota donna di velivoli d’attacco della Marina Militare Italiana. Un traguardo importantissimo, che rivoluziona letteralmente la storia del volo su jet e che rende la giovane classe 1996 un esempio da seguire per molte altre ragazze che coltivino nel cuore il desiderio di intraprendere una carriera analoga alla sua. Come riporta il quotidiano “La Stampa”, Raballo ha ricevuto il meritato attestato lo scorso 11 marzo, a pochi giorni di distanza dalla conclusione del corso di addestramento presso la Naval Air Station di Meridian.



Sul quotidiano sopra menzionato si ricostruisce anche il retroterra culturale alle spalle della pilota, che ha avviato questo suo iter formativo nel 2012, mediante l’iscrizione alla scuola navale militare “Francesco Morosini”, indirizzo liceo classico e soltanto tre anni più tardi, nel 2015, ha conseguito il primo posto nel concorso per Allievi Ufficiali Piloti di Completamento (AUPC). Insomma, si può dire che questa passione ce l’ha proprio nel sangue.



ERIKA RABALLO: “SOGNO DI ESSERE APRIPISTA PER ALTRE RAGAZZE

Erika Raballo, va da sé, è stata travolta dal clamore mediatico della sua “conquista”; d’altro canto, si tratta di un primato non di poco conto, che contribuirà negli anni futuri (si spera) a limare ulteriormente il gap connesso alle differenze di genere in Italia. “Essere la prima donna pilota di jet della marina italiana è una sensazione incredibile”, ha asserito a “La Stampa” la ragazza. “Il mio desiderio è quello di essere la prima di tante e auspico di essere fonte di ispirazione per molte altre donne in tutti i campi di lavoro. Ho deciso che volevo essere un pilota quando avevo 16 anni, dopo aver visitato una base navale e aeronautica”. Dichiarazioni che testimoniano una straordinaria saggezza, ma anche una profonda lucidità nell’analisi delle situazioni e della società contemporanea, sicuramente ancora un po’ indietro sotto certi aspetti culturali. Raballo – conclude “La Stampa” – è ora certificata all’utilizzo dei sistemi di decollo e atterraggio (ALRE) delle portaerei della Classe Gerald Ford, come le catapulte elettromagnetiche (EMALS) e il sistema avanzato di arresto (AAG).

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