«E’ stata un’esperienza per certi versi traumatica, ma mi ha aperto una visione sul mondo. Non sapevo di avere due aneurismi in testa, uno è scoppiata e sono stata operata d’urgenza. Sono stata salvata per miracolo»: così il ministro Erika Stefani a Oggi è un altro giorno. Il ministro per le disabilità del governo Draghi ha parlato della sua battaglia personale, ma non solo…
Tornando all’aneurisma che la colpì, Erika Stefani ha ricordato: «Ho fatto un lungo percorso di mesi, avevo un arto che faceva fatica, la parola che scappava, il gusto compromesso. Poi la perdita della memoria breve portava a fare sì che non ricordassi cosa avevo appena detto. La fortuna volle che nello spazio di poco sono riuscita a reagire ed a recuperare pienamente: dopo cinque mesi ero già in moto».
ERIKA STEFANI A OGGI É UN ALTRO GIORNO
Erika Stefani ha poi aggiunto: «Nel momento in cui mi sono risvegliata non avevo capito cosa era successo, ho visto mio padre e gli ho chiesto cosa avessi fatto. Ero convinta di aver fatto un incidente stradale. Da lì ho cercato di fare finta che fosse tutto normale. Ho assaporato delle sensazioni incredibili: l’aver sfidato la morte, essere riuscita a venirne fuori, mi ha dato l’idea di riprendere. Appena sono uscita dall’ospedale mi sono andata a comprare una moto nuova. L’avere ripreso mi ha fatto vedere il mondo sotto un’altra luce: prima del fatto ero molto apprensiva, ero sempre nervosa e mi mettevo stress da sola. Da quel momento sono rinata». Il ministro per le disabilità ha poi parlato delle difficoltà riscontrate nel corso dell’epidemia: «Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un periodo drammatico, per certi versi questa epidemia ha messo in luce le crepe nell’istituzione. Purtroppo per le persone con disabilità si è creato un ulteriore problema: le limitazioni alla circolazione e alla socializzazione, l’interruzione di processi di miglioramento. Per un altro verso è stato un anno che ha cambiato delle dimensioni: ci siamo soffermati su quella che è la vita, un pensiero maggiore a quello che non sono gli aspetti materiali. É nato molto interesse sul mondo delle fragilità, questo è un passaggio umano».
Erika Stefani ha poi parlato dell’inserimento della categoria dei disabilità tra le priorità nel piano vaccini: «É stata una conquista la modifica alle linee guida, io avevo mandato subito una lettera a Speranza per modificare le linee guida che erano anche equivoche. Nel giro di qualche giorno siamo arrivati alla modifica, che dà la possibilità di essere vaccinate con priorità le persone con disabilità e i familiari conviventi, i caregiver». «Io spero che con le forniture dei vaccini si possa accelerare il processo di vaccinazione», ha aggiunto Erika Stefani, che è poi tornata sul Consiglio dei ministri di fuoco di ieri: «Ognuno ha portato le sue considerazioni nel Cdm, noi abbiamo portato le necessità del popolo. Abbiamo accettato questa impostazione, dobbiamo accelerare il piano di vaccinazione e fare un’ultima fatica». E ancora: «Non ci piace dover ancora imporre alla cittadinanza ulteriori restrizioni, occorre fare un ultimo sforzo e abbiamo sottolineato che il Paese è allo stremo: serve una prospettiva chiara, una programmazione chiara».