L’inverno si avvicina, ma il Covid sarà una delle tante infezioni respiratorie. L’emergenza, infatti, è alle spalle, anche perché la maggior parte della popolazione è vaccinata. Anche se i casi sono in aumento, non c’è da preoccuparsi. Le rassicurazioni arrivano anche da Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech, l’azienda farmaceutica con cui Pfizer ha sviluppato uno dei vaccini anti Covid a mRna. “Le vaccinazioni contro le infezioni respiratorie spesso non proteggono in generale dall’infezione, bensì soprattutto da forme gravi della malattia. Il fatto che i vaccini contro il coronavirus siano stati molto efficaci nel prevenire le infezioni nella prima ondata è stato piuttosto un’eccezione“, spiega nell’intervista rilasciata a Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Anche se il virus Sars-CoV-2 si è adattato alle difese dell’organismo, “in una persona vaccinata, il sistema immunitario è addestrato e risponde di conseguenza, in modo da prevenire solitamente i decessi più gravi“. Quindi, i richiami autunnali del vaccino Covid servono a “rafforzare ulteriormente la protezione, in modo che il sistema immunitario possa reagire più rapidamente e le infezioni possano essere più lievi o addirittura asintomatiche“. A proposito dei richiami con i vaccini aggiornati, “sono in corso valutazioni” per un eventuale adeguamento alla luce della diffusione di EG.5, sottovariante di Omicron. Ma Sahin precisa: “Le proteine spike di EG.5 e XBB.1.5 sono molto simili. Pertanto, non credo che sia necessario adeguare il vaccino a causa di EG.5“.
SAHIN VS EUROPA “APPROVAZIONE PIÙ LENTA”
Nell’intervista rilasciata in Germania, Ugur Sahin si sofferma anche su altre questioni, come quelle burocratiche, anche perché pesano sulle condizioni per lo sviluppo di nuovi farmaci. “In Europa e nel mondo c’è una discrepanza tra ciò che possiamo fare tecnologicamente e ciò che la burocrazia ci consente. Una ragione è la burocrazia ridondante, un’altra la mancanza di risorse, che allunga i tempi di elaborazione“. Il fondatore di BioNTech rivela a FAZ che è in corso un dialogo con le autorità e i ministeri per capire cosa si può migliorare.
“Ma ci sono anche problemi che devono essere risolti a livello europeo, come ad esempio il fatto che l’approvazione di uno studio richiede molto più tempo in Europa che negli Stati Uniti“. A tal proposito, ammette che durante la pandemia le decisioni venivano prese rapidamente, ora invece c’è un rallentamento. “La collaborazione durante il periodo del Covid è stata più intensa che mai. Ora siamo tornati alla normalità, e questo significa tempi di elaborazione lunghi. Abbiamo regolatori molto competenti in Germania e in Europa, ma processi sempre più inefficienti che consumano molte risorse sia presso le autorità che presso gli sviluppatori di farmaci“.
“NESSUNA COLLUSIONE CON TWITTER SU VACCINO COVID”
Per quanto riguarda la perdita netta di 190,4 milioni di euro registrata da BioNTech nel secondo trimestre di quest’anno, Ugur Sahin smentisce nervosismo nell’azienda. “In quanto azienda farmaceutica basata sulla ricerca, non sorprende che in alcuni trimestri o anni registriamo delle perdite. Dopo il successo del vaccino anti Covid, stiamo per trasformarci in un’azienda multiprodotto. Questo è importante per gli investitori che cercano un successo a lungo termine“. Se da un lato c’è comprensione per le esigenze degli azionisti, d’altro canto “non possiamo sempre servirli. Lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali richiede anni“.
Invece, in riferimento alle accuse di una presunta collusione con Twitter nel dibattito sui vaccini, in particolare di aver “nascosto” l’account Twitter per evitare discussioni sui brevetti, Sahin precisa a FAZ: “Bisogna ricordare in quale momento è successo. Era la fine del 2020, all’apice della pandemia. Non siamo così ingenui da pensare di poter evitare le critiche nascondendo temporaneamente il nostro account Twitter. Ma in quel momento l’azienda era talmente sotto pressione che avevamo bisogno di riposare per qualche giorno“. In ogni caso, il lavoro in laboratorio non si è mai fermato in BioNTech. “In realtà non ci troviamo più nella situazione di dover discutere ogni giorno di importanti questioni operative, per verificare che lo sviluppo, la produzione e la consegna dei vaccini siano meticolosamente coordinati. Ora dedico di nuovo il 70-80% del mio tempo alla ricerca oncologica e a due tendenze in particolare: le terapie volte a prevenire la diffusione del cancro in fase precoce e le terapie combinate personalizzate per i pazienti con malattie tumorali avanzate“, conclude Sahin.