Ermal Meta ha fatto il suo ritorno al Festival di Sanremo 2021 con una canzone d’amore verticale, come da lui confessato in una recente conferenza stampa. L’artista con “Un milione di cose da dirti” lancia il suo nuovo album, “Tribù urbana”, ed è tornato all’Ariston con un intento ben preciso: «Non mi aspetto di andare lì e fare una scorpacciata. Ci vado con uno spirito completamente diverso».



Intervistato da Oggi è un altro giorno, Ermal Meta aveva evidenziato: «Le parole sono superflue, mi sono servite solo per parlare di gesti. La pandemia all’inizio mi ha rallentato parecchio, c’è stata una paralisi dal punto di vista della scrittura. Poi ci ho fatto i conti e mi sono sbloccato, mi sono rimesso a scrivere. Non ho mai passato una settimana senza scrivere canzoni, l’anno scorso ne ho passati tre. Mi sono ripreso iniziando a scrivere un titolo». (Aggiornamento di MB)



Il ritorno a Sanremo di Ermal Meta

Ermal Meta torna per la sesta volta sul palco del Festival di Sanremo. Il cantante di origini albanesi è, infatti, uno dei 26 big in gara: Sanremo è il palco più emozionante che ci sia in Italia. È il palco più calcato per nomi, importanza e carriere. Si ha una certa responsabilità nei confronti di te stesso, dei professionisti che suonano con te e di chi ti ha voluto su quel palco”, ha detto in una recente intervista. Ermal Meta, già vincitore del Festival di Sanremo nel 2018, torna sul palco com il brano “Un milione di cose da dirti“: “Un bel giorno mi sono messo a suonare e, dopo un quarto d’ora, avevo un testo tra le mani e una melodia nella testa. Sono parole d’amore, accorate, c’è un’atmosfera un po’ onirica”, ha anticipato a Tv Sorrisi e Canzoni



Ermal Meta, la carriera: le band e il percorso da solista

Originario come noto dell’Albania, Ermal Meta a 13 anni arriva con la madre e i fratelli a Bari come tanti suoi connazionali, in cerca di una vita migliore. Manca il padre, che la madre ha abbandonato perché violento. Una infanzia non facile, addolcita dalla passione della madre che quando vivevano in Albania era primo violino dell’orchestra cittadina. Il suo esordio a Sanremo è precoce, già nel 2006, come membro degli Ameba 4 a cui  segue un solo disco passato inosservato. A quel punto Ermal fonda una nuova band, La fame di Camilla assieme a Giovanni Colatorti, Dino Rubini e Lele Diana con cui registra tre dischi. Anche con questo gruppo partecipa a Sanremo senza molto fortuna. Ermal così intraprende la carriera del cantautore. Scrive canzoni per Emma MarroneFrancesco Renga, Patty Pravo, Marco Mengoni, Francesca Michelin, Francesco Sarcina, Giusy Ferreri, Red Canzian, Lorenzo Fragola e Annalisa. La notorietà arriva però quando incide un pezzo per la colonna sonora della fortunata serie tv Braccialetti rossi e con il primo singolo dedicato al padre “Lettera a mio padre”. Collabora con Niccolò Agliardi su un altro brano per Braccialetti Rossi 2 e Marco Mengoni sulla stesura di alcuni brani di quest’ultimo. Firma anche il brano “Straordinario” che Chiara Galiazzo presenta al Festival di Sanremo 2015. Nel 2017 il ritorno a Sanremo come solista con il brano Vietato Morire, poi la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi come giudice.

Ermal Meta: la vittoria a Sanremo 2018

Ma è finalmente con il brano Non mi avete fatto niente, scritta pensando all’attentato jihadista che ha fatto strage di ragazzini a Manchester che finalmente Ermal Meta vince il Festival di Sanremo 2018 esibendosi in coppia con Fabrizio Moro. Il brano si ispira alla lettera scritta da Antoine Leiris, che ha perso la moglie nell’attacco terroristico di Parigi del 13 novembre 2015. Rimasto solo con il figlio e, sebbene la loro vita andrà avanti, sa che la persona che amavano di più non si trova più con loro. Tuttavia, decide di non dedicare il proprio odio agli autori dell’attacco («non mi avete fatto niente»). La canzone però ha rischiato di essere espulsa dal Festival per presunto plagio di un brano presentato due anni prima a Sanremo, Silenzio del duo Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. Si scopre però che uno degli autori è lo stesso per entrambi i brani dunque non si può parlare di plagio, anche se non mancheranno le critiche di scarsa originalità.