Il passato choc di Ermal Meta in Albania: “Ero bimbo ribelle, quando sbagliavi ti bacchettavano”

I fan di Ermal Meta si commuovono quando pensano che il proprio beniamino ha vissuto un’infanzia difficile e sofferta in Albania. Momenti duri che hanno forgiato il carattere del cantante, ma anche plasmato una vena artistica che ha contribuito a trasformare in musica le sue emozioni. Fu proprio in Albania che Ermal Meta si avvicinò per la prima volta alla musica, cominciando a suonare il pianoforte. Un’attività che interruppe presto, a causa della rigidità dei suoi insegnanti che spesso mostravano poco tatto nei suoi confronti.



“In Albania erano severi, ti bacchettavano quando sbagliavi. Visto che ero molto ribelle, non ci andai più. Ho ripreso a suonare a 18 anni”, ha raccontato il cantante in un intervista di alcuni anni fa a Verissimo. “Ero un bambino ribelle. Mia madre capì che la mia vita sarebbe stata condizionata dalla disobbedienza. Quando vivi in un determinato contesto, è difficile immaginare di poter fare qualcosa di diverso. Io sapevo che cosa non sarebbe stato di me”.



Ermal Meta e il rapporto difficile col padre: “Quando cantai ‘Non mi avete fatto niente’ pensai una cosa…”

Il cantante, così, decide di lasciare la sua terra per cambiare vita. L’Albania non offriva opportunità ad Ermal Meta e alla sua amata mamma, ma soprattutto li teneva “ancorati” ad una persona che l’artista oggi non vede da quasi trent’anni: suo padre. “È uscito dalla mia vita nel 1990, non lo vedo da 28 anni. Era assente anche quando c’era. Non ci parlavo neanche quando era in casa. Ho scritto una canzone, Vietato morire, che racconta la ribellione di un figlio agli abusi del padre”.



Tra i successi musicali di Ermal Meta c’è anche il brano “Non mi avete fatto niente”, una canzone che parla di terrorismo ma che il cantante ha in qualche modo dedicato al padre violento. “Quando ho cantato per la prima volta il ritornello mi è venuta in mente la mia infanzia. Volevo cantare: “Bastardo, non mi hai fatto niente”, raccontò in un passaggio al Dopofestival, ripercorrendo ancora una volta il suo passato doloroso.