Ermal Meta non è stato presente oggi a Domenica In come previsto ma solo in collegamento. Mara Venier ha manifestato una certa delusione per la sua assenza: “Siamo in zona rossa”, si è giustificato il cantante che ha preso parte all’ultimo Sanremo. “Ma la zona rossa inizia domani, potevi venire oggi”, ha aggiunto la Venier. “Appena si può vengo subito!”, ha promesso Ermal Meta. Mara Venier ha quindi lanciato l’esibizione del cantante direttamente dal palcoscenico dell’Ariston in occasione dell’ultimo Sanremo che lo ha visto classificarsi al terzo posto dopo i Maneskin vincitori e poi Fedez e Francesca Michielin.
“Sono felicissimo Mara, è andata veramente da paura, meglio di così non si poteva”, ha commentato dopo il filmato. “A volte le canzoni ci metti tanto a scriverle ma la scrittura pratica avviene davvero in pochi minuti. Questa canzone è maturata dentro me per parecchio tempo e popi sono bastati 10 minuti a venire fuori”, ha spiegato. Il momento più bello a Sanremo? “E’ stato un Sanremo bellissimo per me”, ha spiegato, negando di aver vissuto momenti brutti, “è stato quando mi hanno detto che avevo vinto il premio Bigazzi, questo mi ha riempito di orgoglio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ERMAL META A DOMENICA IN
Ermal Meta sarà ospite a Domenica In nella puntata di domenica 14 marzo 2021. Ancora una volta il cantante di origine albanese è stato protagonista sul palco dell’Ariston, giocandosi la vittoria finale fino in fondo e ottenendo il suo terzo podio in carriera, dopo quello ottenuto con “Vietato Morire” e la vittoria assieme a Fabrizio Moro con “Non mi avete fatto niente”. “Un milione di cose da dirti”, la canzone presentata da Ermal Meta quest’anno a Sanremo, è stata molto apprezzata e sarà uno dei fiori all’occhiello dell’album “Tribù urbana” che contiene il brano sanremese. L’artista pugliese parlerà dunque del suo nuovo lavoro e della sua attitudine sanremese particolarmente brillante, ma toccherà anche un tema di cui ha parlato recentemente nel talk Programma, condotto da Claudia Rossi e Andrea Conti, in cui è stato interpellato dalle critiche social che lo hanno investito, in particolare dopo che il rapper Willy Peyote lo ha definito “ruffiano” per aver cantato “Caruso nella serata delle cover che cadeva nel giorno che sarebbe stato quello del compleanno di Lucio Dalla. Una critica che non è stata digerita da Ermal Meta.
ERMAL META: “ODIO SUL WEB DA TENERE SOTTO CONTROLLO”
Ermal Meta aveva già risposto duramente al rapper torinese, invitandolo a proferire di persona certe critiche, anche perché durante i giorni sanremesi i due si erano trovati a incontrarsi molto spesso nei camerini. Ma l’accusa di essere “ruffiano” ha portato Ermal Meta a una riflessione più estesa relativamente al bullismo sui sociale e a come vere e proprie cascate di odio possano essere rilasciate senza controllo, senza conseguenze per chi le scatena e senza alcun tipo di tutela per chi ne è invece vittima.
“Volutamente non ho parlato di questa cosa durante il Festival perché se mi hanno dato del ‘ruffiano’ perché ho cantato “Caruso” figurati per questo cosa avrebbero potuto dirmi. Le cose che leggo sui social sono davvero terribili, e sono sicuro che non sono rivolte soltanto a me perché le persone che in quel momento mi prendono di mira augurandomi di morire, di tornare sul barcone, di affondare in mezzo al mare o che ci sono altre persone che non hanno la stessa mia forza. Questo è bullismo.” E il tema del bullismo sarà trattato in “Tribù urbana” all’interno di una canzone, così come nell’album si parlerà dell’amore tra due ragazze, altra tematica spesso osteggiata anche in tempi moderni che dovrebbero invece tollerare l’amore in tutte le sue forme.