È un’esibizione intensa, accorata e allo stesso tempo godibile, quella di Ermal Meta sulle note di Un milione di cose da dirti, il successo sanremese con cui torna a esibirsi sul palco del Concertone del Primo maggio trasmesso in diretta dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Una performance semplice, lineare, senza particolari guizzi o sorprese, ma che proprio per questo si distingue da tutte le altre. Tra tanti artisti che hanno voglia di trasgredire (talvolta anche a rischio di scadere nel cattivo gusto), Ermal Meta regala al pubblico uno spettacolo in cui è davvero la musica a farla da padrona. Dopo Un milione di cose da dirti è la volta di Uno, il suo ultimo singolo: Ermal abbandona il piano per dedicarsi a una performance più movimentata, una sorta di ‘inno alla gioia della condivisione’, come l’ha definita qualcuno all’indomani dell’uscita. (agg. di Rossella Pastore)



Ermal Meta al Concerto del Primo maggio

Ermal Meta torna protagonista per il Concertone del Primo Maggio che ci permetterà di vederlo ancora una volta cantare. A pochi giorni dal suo compleanno – il 20 aprile ha compiuto 40 anni -, il cantante continua a far parlare di sè, con il suo nome che sembra volare sulle bocche di tutti, proprio come un vento impetuoso e avvolgente (il suo nome, in albanese, significa proprio “vento di montagna”). Di Ermal Meta, negli ultimi giorni, si è tornato a parlare anche grazie a Orietta Berti e alla sua recente gaffe incentrata sul nome dei Moleskine (la cantante li aveva chiamati erroneamente “Naziskin”, includendoli nell’elenco dei cantanti con cui vorrebbe esibirsi). Nel rispondere a una domanda sul suo errore, Orietta Berti ha parlato anche del suo “amico” Ermal Meta e del fatto che a volte, inconsapevolmente, lo chiamerebbe Ermal Metal, storpiando involontariamente il suo nome. “E comunque lui mi ha detto che gli piace, che andrà in comune a far aggiungere la elle al cognome”, prosegue ironicamente la cantante, cercando di sdrammatizzare.



Ermal Meta, si torna a parlare di Serena Unita

Negli scorsi giorni si è tornato a parlare anche di Serena Unita, il fondo ideato da Ermal Meta, Fedez e un altro centinaio di artisti per sostenere i lavoratori dello spettacolo, in particolare tutti quelli che da circa un anno sono rimasti completamente fermi a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Al momento, secondo Fedez, i fondi raccolti ammonterebbero a 4 milioni di euro, una cifra davvero considerevole.

Di Ermal Meta si è parlato anche sui Social Media, in particolare grazie ai post e alle stories di alcuni allievi di Amici: l’ex concorrente Martina Miliddi, sul proprio canale Instagram, ha pubblicato il testo di una canzone di Ermal Meta, “Un milione di cose da dirti”, ponendo una particolare enfasi sulla frase “e ho un milione di cose da dirti, ma non dico niente, io tuo viaggio io, la mia stazione tu” (la canzone, inclusa nel suo ultimo album, era stata presentata anche nel corso dell’ultima edizione di Sanremo, ottenendo un certo successo). Secondo alcune indiscrezioni, questa frase rappresenterebbe una sorta di dedica nei confronti del ballerino Stefano De Martino, ora giudice di Amici 2021. Di una presunta relazione tra i due si parla da tempo, ma i diretti interessati non hanno mai confermato le voci che li riguardano.



La svolta della carriera di Ermal Meta

Per Ermal Meta, la svolta iniziò nel 2015, con la partecipazione a Sanremo (tra le nuove proposte) e con la pubblicazione del singolo “Odio le favole”, mentre due anni più tardi, nel 2017, era arrivata la partecipazione a Sanremo tra i big, raggiungendo un sorprendente terzo posto. Nella stessa occasione ottiene anche il premio della critica e un riconoscimento per la miglior cover, grazie a una sua interpretazione di “Amara terra mia” di Modugno. Nel 2018 partecipa, come rappresentante dell’Italia (insieme a Fabrizio Moro), all’Eurovision Song Contest 2018 di Lisbona, qualificandosi successivamente in quinta posizione.

Nel corso degli anni, Ermal Meta ha duettato con artisti del calibro di Elisa, Bugo, Giuliano Sangiorgi e Antonello Venditti, aderendo anche all’iniziativa “Italian Allstars 4life”, un gruppo di artisti italiani che ha inciso il brano “Ma il cielo è sempre più blu” (cover corale del brano di Rino Gaetano). Uno dei suoi ultimi progetti discografici, “Tribù urbana”, è stato pubblicato il 12 marzo dopo una parziale anticipazione nel gennaio 2021. Alla 71esima edizione di Sanremo, il singolo “Un milione di cose da dirti” si è piazzato al terzo posto, permettendogli di conquistare un riconoscimento per la miglior composizione musicale.

Video, Un milione di cose da dirti