Ermenegildo Rossi, è un assistente di volo molto particolare: nel 2011 sventò un attentato sulla tratta Parigi-Roma: “Era un volo come un altro – ha raccontato in diretta tv a I Fatti Vostri – era la tratta Parigi-Roma, tutto tranquillo e sereno, poi c’era questo signore seduto alla porta 2, lato corridoio. Siamo passati io e la collega poi ad un tratto si è alzato questo signore, ha cinto da dietro la collega e le ha puntato un coltello alla gola. Ho reagito in maniera molto calma e tranquilla, ho chiesto al dirottatore quali fossero le sue intenzioni e lui mi ha risposto che l’aereo doveva andare a Tripoli, poi gli ho chiesto di lasciare libera la collega, togliendole il coltello dalla gola e gli ho detto di prendere me come ostaggio”. Ermenegildo Rossi ha continuato: “I passeggeri si erano accorti, c’erano 140 passeggeri davanti. In cabina era invece impossibile entrare perchè dopo l’attentato dell’11 settembre le cabine si chiudono. Inoltre, a fronte di un dirottamento non avremmo mai potuto atterrare a Tripoli ma bisognava atterrare al primo aeroporto disponibile perchè l’aereo può essere un missile”.
Ermenegildo Rossi ha proseguito: “Non mi ero mai trovato in una situazione simile, quel momento è stato molto drammatico per me e tutti i presenti”. Ad un certo punto l’assistente di volo ha approfittato di un momento di distrazione dell’attentatore: “Gli ho chiesto di spostarci in business, lui ha acconsentito, poi data la turbolenza ha sbattuto una gamba su un bracciolo, ha girato la testa ed ha tolto il coltello dalla gola della collega che continuava a sanguinare. Quando ho visto il braccio largo sono completamente cambiato, da persona serena ho afferrato il braccio con tutte e due le mani, ho preso il suo polso perchè cercava di darmi una coltellata e poi l’ho spinto”.
ERMENEGILDO ROSSI: “IL PREFETTO DI ROMA VENNE A CONOSCENZA DELLA MIA STORIA…”
Il dirottatore a quel punto è svenuto ed è stato poi immobilizzato grazie all’intervento di Ermenegildo Rossi: “Siamo atterrati a Roma, era stata chiamata l’ambulanza perchè ero ferito, e a terra vi erano decine e decine di persone”. L’azienda e la prefettura volevano dare un riconoscimento ad Ermenegildo: “Il prefetto di Roma venendo a conoscere dopo un anno la storia ha voluto instradare una richiesta di riconoscimento”.
Ad Ermenegildo viene assegnata la medaglia d’oro al valore civile ma l’assistente di volo lo scopre da solo al computer: “Sapevo che c’era questa procedura di un semplice attestato ma non di una medaglia. Dopo 6 anni, era il 2017, sono andato sul sito del Quirinale e c’era un elenco delle medaglie e scorrendo quelle d’oro al primo posto c’era il mio nome. Credevo fosse un omonimo poi ho letto la motivazione, mi riguardava e a quel punto mi sono commosso, sensazioni pazzesche”.