Ernesto Colnago, 88 anni, ha ceduto la maggioranza della sua azienda agli arabi: si chiude un’era per il ciclismo e l’imprenditoria italiana. La Colnago infatti è una delle aziende produttrici di biciclette più famose del mondo, una storia nata negli anni Cinquanta in una piccola officina di Cambiago, in provincia di Milano, proseguita lungo i decenni con tanti successi sportivi e innovazioni tecnologiche all’avanguardia pur essendo Ernesto Colnago sempre rimasto orgogliosamente artigiano e che adesso continuerà ma con una guida straniera.



Un fondo di Abu Dhabi è infatti il nuovo socio di maggioranza, ad Ernesto Colnago rimarrà una quota di minoranza. A 88 anni Colnago è sempre in prima fila nel mondo del ciclismo, ma questo passo si è reso necessario per rimanere competitivi in un mondo sempre più globalizzato. Come si accennava, per oltre sessant’anni Ernesto Colnago ha rappresentato il meglio delle bici made in Italy con soluzioni d’avanguardia, spesso nate nel modo più semplice e geniale: sul comodino ogni notte Colnago ha sempre tenuto una matita, con cui disegnava schizzi e concretizzava idee che hanno cambiato le biciclette e il ciclismo.



Un esempio? Fu proprio Ernesto Colnago il primo a lanciare i telai in carbonio e a vincere con essi nel 1995, con Franco Ballerini, la corsa più massacrante, la Parigi-Roubaix. Il primo campione a caratterizzare la grande avventura di Ernesto Colnago fu Fiorenzo Magni, del quale il giovane artigiano cambiaghese diventò meccanico nel 1955, in occasione del terzo trionfo al Giro d’Italia del Leone delle Fiandre. La leggenda è scritta soprattutto dai nomi di Eddy Merckx e Giuseppe Saronni, i due campioni che hanno vinto tutto con le biciclette di Ernesto Colnago. Per il Cannibale citiamo per la rilevanza anche tecnica dell’evento il record dell’ora di Città del Messico 1972, ottenuto in sella a una leggerissima bici Colnago di soli 7 kg, per Saronni un rapporto durato decenni anche dal punto di vista professionale, fino alla attuale Uae Team Emirates con Beppe dirigente e le bici di Ernesto Colnago.



ERNESTO COLNAGO: LA STORIA DELLA BICICLETTA

Altri due nomi da ricordare sono quelli di Giorgio Squinzi, l’imprenditore con il quale Colnago costituì una squadra imbattibile negli anni della Mapei, e naturalmente Enzo Ferrari. Le similitudini tra i due sono notevolissime, tanto che possiamo senza dubbio definire Cambiago come la Maranello della bicicletta. Nacque tra i due una bella amicizia, che portò alle bici griffate Ferrari, collaborazione proseguita poi anche con Luca Cordero di Montezemolo.

L’elenco dei campioni che hanno corso con una Colnago in questi circa 60 anni è lunghissimo, così come tante sono le biciclette con l’Asso di Fiori che hanno segnato la storia di questo mezzo anche dal punto di vista tecnico. Ne citiamo solo una, perché la dice lunga sull’uomo Ernesto Colnago: il 9 febbraio 2017, nel giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, ha avuto luogo a Milano la presentazione della Ottanta5, così chiamata in onore all’età del costruttore di Cambiago.

Non a caso, pure oggi, nel giorno che segna un passaggio di consegne destinato a fare epoca, Ernesto Colnago pensa al futuro: “Chimera Investments permetterà a Colnago di crescere ed incrementare la sua presenza in tutti i mercati, mantenendo ed aumentando ulteriormente la qualità dei prodotti Colnago. Abbiamo un’opportunità unica, col supporto di Chimera, di continuare a costruire le migliori biciclette al mondo anche in futuro”, è stato il suo commento sulla cessione della maggioranza della società al fondo arabo. Uno straordinario innovatore, da quella officina del 1954 a oggi, con la fabbrica ancora davanti a casa sua, basta attraversare la strada: anche a 88 anni si può guardare al futuro.