Ernesto Ruffini, direttore dall’Agenzia delle Entrate, ha comunicato di aver lasciato il suo incarico. La notizia è stata pubblicata in queste minuti dai principali quotidiani online, e lo stesso ha motivato il suo addio ai microfoni del Corriere della Sera: “Il clima è cambiato”. Ernesto Ruffini racconta di aver preso la sua decisione definitiva e che nella giornata di mercoledì scorso, 11 dicembre 2024, ha incontrato il ministro del tesoro Giorgetti, avvertendolo appunto delle sue intenzioni.
Ma attenzione, guai a pensare che Ernesto Ruffini possa scendere in campo in politica, come da indiscrezioni delle ultime settimane, visto che lo stesso, a precisa domanda, ha risposto con un secco “no”. L’ex numero uno dell’agenzia delle entrate aggiunge che aveva già smentito i rumors degli scorsi giorni, precisando che la sua intenzione è quella di non scendere ne tanto meno di salire da nessuna parte.
ERNESTO RUFFINI: “UNICO MODO PER RIMANERE ME STESSO”
La decisione di dimettersi è “l’unico modo per rimanere me stesso”, precisa ancora il manager palermitano, aggiungendo che “attorno al mio nome il contesto è cambiato”, rispetto a quando ha assunto l’incarico, di conseguenza ha deciso di trarne “le conseguenze”. Ricordiamo che Ernesto Maria Ruffini è il direttore dell’agenzia delle entrate da inizio 2020, dopo che aveva già ricoperto lo stesso ruolo nel 2017 e nel 2018, e ancora prima, nel 2015, essere stato il numero uno di Equitalia.
“In tutti questi anni non mi era mai accaduto”, precisa ancora il dirigente sempre riferendosi al clima attorno alla sua figura, precisando che la sua figura è stata descritta in maniera caricaturale, “come se combattere l’evasione fiscale fosse qualcosa di cui vergognarsi”, aggiunge sempre parlando con il quotidiano di via Solferino. “Se le cose stanno così che senso ha rimanere?”, si domanda, ribadendo però di non essere intenzionato a scendere in campo, e ricordando che comunque il suo mandato sarebbe scaduto fra un anno.
ERNESTO RUFFINI: “TORNO A FARE L’AVVOCATO”
Cosa farà quindi ora Ernesto Ruffini? Lui risponde “L’avvocato”, sottolineando come si tratti di una bellissima professione, e rimanendo fedele alle sue idee e ai suoi ideali, difendendo il diritto di parlare di bene comune e senso civico con estrema libertà. Prima di congedarsi, Ernesto Ruffini ha ricordato il calo dell’evasione del 30 per cento circa di questi anni, e i 31 miliardi incassati “in un solo anno”. Ruffini ha inoltre sottolineato che “se tutti contribuissimo” a pagare le tasse in maniera equa, tutti pagheremmo di meno, e avremmo anche dei servizi migliori.
Ernesto Ruffini è laureato presso la prestigiosa università di Roma La Sapienza, con iscrizione all’albo dal 1998, anno in cui ha iniziato a lavorare come tributarista alle dipendenze dell’ex ministro Fantozzi, restandovi per 17 anni, fino al 2015. Nel corso della sua carriera una tappa significativa è stata senza dubbio quella del 2010, quando presentò il suo progetto di riforma fiscale, Fisco 2.0, alle Leopolda di Firenze (organizzata da Matteo Renzi e Giuseppe Civati), con una fiscalità digitalizzata, proposte che vennero poi effettivamente realizzate.