C’è anche Ernia tra gli ospiti del concerto-evento di Gigi D’Alessio dal titolo “Gigi, uno come te” riproposto in prima serata su Rai1. Matteo Professione, questo il suo vero nome, è nato a Milano il 29 maggio 1993 ed è cresciuto in zona Piazzale Lotto per poi trasferirsi nel quartiere QT8. Intervistato da Deejay Chiama Italia, il rapper ha parlato della sua famiglia e del rapporto con i genitori: “mia madre è molto forte di carattere, proprio come lo era mio nonno. Entrambi molto severi, a volte possono sembrare altezzosi”. Sul padre, invece, ha rivelato: “quando mio papà mi dà una pacca sulla spalla io per poco non mi commuovo”.
Un ragazzo fortunato, nato in un famiglia dal ceto medio, come ha sottolineato: “probabilmente sono stato il primo rapper a dire che provenivo dalla classe media, quindi non c’è nulla da dover mostrare”.
Ernia, il rapporto con Ghali e il successo con Gemelli
Il debutto nel mondo della musica rap è arrivato per Ernia con Tedua, Ghali, Guè. Proprio grazie all’incontro con Tedua avvenuto vicino casa mentre fa un freestyle su una panchina inizia la sua “carriera: “facciamo simpatia e diventiamo le mascotte delle jam al Lido di Milano. Per noi diventa subito una missione”. Ad un certo punto Tedua lascia Milano per Genova e il giovane Ernia si ritrova da solo e inizia a sperimentare pubblicando la sua musica su My Space.
Nel 2008 incontro Ghali e due anni dopo formano il collettivo Troupe D’Elite con cui si fanno notare da Gué. Il loro primo EP è un flop: “diventa il progetto più odiato di sempre e dobbiamo fare i conti una shitstorm enorme: per le persone eravamo raccomandati”. Seguono malumori che portano i due rapper ad allontanarsi, ma dopo un’esperienza a Londra il rapper ci riprova ancora con la musica. La svolta arriva nel 2016 con l’EP No Hooks a cui segue un tour con Rkomi. La ruota comincia a girare e la consacrazione arriva con il disco “Gemelli”: “è un vero successo perché non me ne fregava nulla. Un disco si fa di pancia. Ho capito che qualcosa era cambiato: lo sguardo delle persone in giro, l’attenzione dei colleghi, il rispetto dei miei numeri”.