Erri De Luca, scrittore napoletano classe 1950, è da sempre molto riservato sulla sua vita privata. Sappiamo che ha dedicato la bellissima poesia “Io ti vorrei bastare” a una donna: “Io te vurria vasa’, sospira la canzone / ma prima e più di questo io ti vorrei bastare, / io te vurria abbasta’, / come la gola al canto come il coltello al pane / come la fede al santo io ti vorrei bastare”. Ma in un’intervista a Repubblica, lo scrittore ha detto di non essersi mai sposato: “Quelle poche volte che mi è capitato di arrivare sull’orlo del matrimonio sono stato respinto. Provvidenzialmente respinto“. Erri De Luca non ha avuto figli, ma in gioventù concepì un figlio con la compagna dell’epoca che però decise di abortire senza dirglielo: “È una questione del corpo femminile, che appartiene esclusivamente alle donne, in cui gli uomini non dovrebbero mettere né becco né bocca. Il contributo maschile, come dicono a Napoli, si limita ad essere sangue in prestito”, ha raccontato in un’intervista a Laura Guglielmi.
Erri De Luca: il figlio mai avuto
Qualche anno fa, intervistato da Repubblica, Erri De Luca ha parlato della sua mancata paternità: “Io non ho nessun atteggiamento paterno, credo: sono rimasto un figlio. Anche se orfano. La mia ambizione nei racconti è che si trasmetta della fraternità”. Da pio di 25 anni Erri De Luca è legato, da una profonda amicizia, a Silvia Acocella, docente di letteratura italiana contemporanea all’università Federico II di Napoli. Il loro primo incontro è avvenuto quando Silvia era solo una studentessa universitaria: “Ci conoscemmo durante la presentazione di ‘Aceto arcobaleno’ e lui subito mi chiese di andare in Bosnia. Io mi vergognai a dire di no e che avevo paura, così partii con lui”, ha raccontato Acocella a TPI. E ha aggiunto: “Questa amicizia fondata sull’andirivieni di furgoni è durata due anni. È stata un’educazione sentimentale. La nostra amicizia è diventata solida”. Oggi Silvia Acocella fa parte del comitato scientifico della Fondazione Erri De Luca