«Il Natale è una festa della famiglia e io non ne ho fondata una», risponde Erri De Luca nell’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Lo scrittore si è raccontato a tutto tondo tra carriera e vita privata e non poteva mancare un riferimento all’emergenza sanitaria in corso nel Paese, legata alla pandemia da coronavirus.



Netto il giudizio di Erri De Luca sul periodo di chiusura forzata, l’ormai celebre lockdown, per tentare di arginare l’epidemia: «Evito il termine inglese che ha un senso di serratura chiusa a chiave. Stiamo sperimentando restrizioni, non solo subìte, anche condivise. Nel mio caso di abitante in una casa di campagna ( ndr. sul lago di Bracciano) l’isolamento è stato ben più confortevole. E poi sì, sono abituato».



Erri De Luca: “Ho sempre evitato i vaccini, ma quello contro Covid è dovere sociale”

Nel corso della lunga intervista rilasciata al quotidiano, Erri De Luca ha rivelato di essere stato costretto a stoppare momentaneamente la realizzazione di un suo film, ma nel frattempo ha lavorato a “The Decameron 2020”, un contributo in cui alcuni scrittori offrono delle brevi storie ispirate all’epidemia, lette da attori di cinema e teatro tra i quali Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio e Alessandro Preziosi.

Erri De Luca ha poi parlato del vaccino Covid, evidenziando che sarà pronto a farlo appena possibile: «Finora ho evitato i vaccini antinfluenzali, preferendo buscarmi la febbre e far reagire l’organismo. Questo vaccino contro l’epidemia lo considero un dovere sociale, un servizio alla comunità».