Le parole hanno un peso, ed Erri De Luca lo sa bene. Lo hanno anche i gesti, i più piccoli, che potrebbero portare a ribaltare concetti insiti nella mente e nel quotidiano in maniera permanente. Ospite di Dedicato, il programma in onda su Rai Uno condotto da Serena Autieri, lo scrittore e giornalista ha infatti spiegato, come ai tempi del coronavirus, anche i diritti potrebbero far cambiare accezione al termine comunità: “La comunità italiana è tale perché costituita dalla Costituzione, mentre le comunità si disperdono quando invece di avere a che fare con diritti si ha a che fare con servizi. Se il diritto alla salute diventa un servizio erogato da un’azienda ecco allora che non si è in una comunità, ma in una clientela che chi ha il miglior potere d’acquisto riesce a sfruttare”.



Secondo De Luca infatti “la comunità mette insieme le persone e si distingue quando può condividere dei valori e dei diritti“. Lo scrittore napoletano, che da poco ha compiuto 71 anni, ha poi sottolineato: “Non mi dispiace a volte far arrabbiare i potenti, è effetto collaterale. Non mi piace il potere, mi è antipatico se devo difendere delle cause”. E a proposito di potenti De Luca ha detto la sua sulla questione afgana: “È in piena Asia e non capisco che interessi stavamo difendendo. Siamo andati lì a seguito dell’alleanza, che era più l’aggiunzione di truppe per l’attività principale americano. Abbiamo passato anni lì a fare atto di presenza e servizio. Oggi andiamo verso un mondo in cui questo tipo di interferenze nei destini dei popoli mi auguro possano ridursi“.



Erri De Luca, nato dal mare e con la passione per le montagne

Sorvolando su temi più o meno impegnativi, Erri De Luca si è raccontato a cuore aperto nel corso della trasmissione Dedicato. Nella vita è stato muratore, operaio, autotrasportatore, giornalista, sceneggiatore, drammaturgo, studioso, ma oggi si sente un uomo di 71 anni che si gode la vita: “Scrivo e mi piace stare all’aria aperta. Amo la montagna nonostante sia nato al mare. Le montagne sono scogli, sono venute dal fondo del mare. La passione per i monti viene da quando sono ragazzo, mi avviò mio padre che fu alpino nella seconda guerra mondiale“.



De Luca non parla di montagne di piccolo conto, anzi: “Sono stato qualche volta sull’Himalaya a fare dei pellegrinaggi, esperienza unica nelle montagne più altre del mondo. Ci tornerò ancora, spero in aprile prossimo se non mi mettono i bastoni tra le ruote. Quando vedo le montagne mi pizzicano le dita e il cuore mi si riempie di gioia. Quando si è in montagna non si può mentire, perché lì esce fuori il meglio e il peggio di una persona. Lì si assaggia e capisce chi si è veramente“.