Dopo la bufera relativa agli errori contenuti nel test di accesso di Medicina, si registra il comunicato stampa diramato dal sindacato studentesco degli universitari (Udu), che ha denunciato le irregolarità presenti nella prova, che si è svolta il 3 settembre scorso: “Sono state trovate almeno 6 domande definite errate dagli esperti, ma solo 4 sono state riconosciute dal Ministero dell’Università come tali – si legge nella nota –. Come sindacato studentesco, abbiamo sin dal primo momento denunciato le irregolarità presenti nel test, grazie alle segnalazioni ricevute da parte di studentesse e studenti da tutta Italia. Sebbene qualche giorno fa il ministro Cristina Messa abbia garantito l’annullamento di ben 4 su 6 domande errate, ad oggi risulta essere stato annullato soltanto un quesito nonostante le dichiarazioni degli esperti”.
Per gli studenti, quindi, il test rischia di escludere dal corso di laurea molti candidati e questo problema va sanato al più presto, in quanto, per quanto attiene agli errori, essi derivano soltanto da “una mancanza di attenzione del Ministero nei confronti degli studenti e nei confronti del loro futuro. Per questo motivo e per altri differenti tipi di irregolarità registrate nel corso dei test d’accesso, come Unione degli Universitari, a seguito delle segnalazioni raccolte da parte dei candidati e delle candidate, provvederemo a presentare ricorso al fine di garantire l’accesso e il diritto allo studio a tutte e tutti i richiedenti”.
ERRORI NEL TEST DI MEDICINA, GLI STUDENTI UNIVERSITARI SI RIBELLANO: “INVIATECI LE VOSTRE SEGNALAZIONI”
Insomma, gli studenti non ci stanno e pretendono che siano riconosciuti tutti gli sbagli inclusi nel test di Medicina. L’Udu ha invitato quindi gli aspiranti medici a inviare segnalazioni, dubbi e osservazioni sui test all’indirizzo mail del sindacato ([email protected]).
“Laddove in taluna sede si siano verificate situazioni particolari e apparentemente gravi, vi rimettiamo in allegato un modello di istanza di accesso agli atti, che potrete compilare ed inoltrare, via raccomandata, tramite pec o e-mail, all’ateneo di riferimento e al Ministero”, ha concluso la nota stampa, che sta trovando in questi minuti pubblicazione sulle principali agenzie stampa.