Stefano Branca, direttore osservatorio etneo dell’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato intervistato stamane negli studi del programma di Rai Uno, Uno Mattina, talk in onda tutte le mattine da lunedì al venerdì e condotto da Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla. Nelle ultime ore l’Etna si è decisamente risvegliato con una serie di eruzioni vulcaniche a dir poco spettacolari che hanno attirato l’interesse di tutto il mondo, ma l’esperto chiarisce subito: “No non c’è da preoccuparsi, è un grande spettacolo dell’Etna, è una caratteristica del vulcano, sono episodi brevi che durano 4 o 5 ore al massimo, è un’attività che dura da 20 anni e per noi è ordinaria, ce l’aspettiamo”.



Quindi Branca ha aggiunto: “E’ uno dei motivi per cui l’Etna è considerato un laboratorio naturale di ricerche a cielo aperto dalla seconda metà del 700. Ha attirato l’attenzione di appassionati, scienziati, turisti per eruzioni di bassa energia che sono spettacolari e che creano poche problematiche a livello locale”.



ERUZIONE ETNA, IL COMMENTO DI STEFANO BRANCA DELL’INGV: “SI VEDONO DALLA CALABRIA”

Nulla a che vedere quindi con quanto sta accadendo ad esempio nella zona flegrea dove le continue scosse di terremoto ai Campi Flegrei stanno causando non pochi disagi alla popolazione: “Noi locali ci conviviamo da millenni con questa attività – ha continuato Branca parlando dell’eruzione dell’Etna – sappiamo come muoversi. Sono eruzioni che avvengono a 3.300 metri di quota, nessuno si avvicina a quelle quote, lo spettacolo si può guardare da distanza di sicurezza”.

La cima del vulcano si vede da Taormina e dalla Calabria, io sono il primo che prende la macchina e va ad avvicinarsi, ma bisogna ovviamente rispettare condizioni di sicurezza, nessuno va ad infilarsi sotto l’Etna in queste condizioni. Etna più alto? I vulcani crescono e decrescono continuamente, c’è questo sali e scendi che li caratterizza ed è quindi normale questo cambiamento”.