Eruzioni solari a Capodanno. Nessuno di noi poteva accorgersene tra una portata e un brindisi, mentre si tendeva la mano al nuovo anno. Eppure, come apprendiamo da Le Parisien, nella notte, e precisamente alle 22:55 italiane, a poco dall’inizio del countdown, diversi osservatori sulla Terra e nello spazio hanno registrato un intenso brillamento solare. Il sole ha emesso una quantità fenomenale di energia, la più forte dal 2017, che preannuncia un 2024 particolarmente intenso. Questa emissione improvvisa di radiazioni è destinata infatti a ripetersi nei prossimi mesi, non senza conseguenze.



Particelle cariche elettricamente, elettroni, protoni vengono proiettati“, spiega Jean Lilensten, direttore di ricerca all’Istituto di planetologia e astrofisica di Grenoble (Ipag). “Il fenomeno non è da sottovalutare: eruzioni potenti possono lanciare flussi di materia verso la Terra, minacciando di interferire con le comunicazioni o danneggiare le reti elettriche. (…) Secondo l’Agenzia americana per l’osservazione oceanica e atmosferica (NOAA), il Sole raggiungerà il suo prossimo picco di attività entro ottobre. Gli esperti concordano sul fatto che il massimo si verificherà intorno a giugno“, precisa Jean Lilensten.”



ERUZIONI SOLARI: I RISCHI

Parola d’ordine imprevedibilità. È così che gli esperti definiscono le attività del sole, e in particolare queste eruzioni solari, difficili da preventivare allo stesso modo dei terremoti. Mentre è possibile sapere quando si verificheranno maggiori tempeste solari (tra maggio e settembre), è difficile invece conoscerne in anticipo l’intensità e se avranno o meno effetti catastrofici.

Perché il nostro pianeta venga colpito, il getto di materia deve essere orientato verso di essa. Jean Lilensten avverte anche che il massimo non è il momento in cui le eruzioni hanno il maggior impatto sulla Terra”: “Dobbiamo essere attenti a quelle che arriveranno nei due anni successivi.” Tra le possibili ripercussioni, la più frequente ma anche la più benigna, è quando il GPS dell’auto ci localizza nel posto sbagliato. Le emissioni di raggi X simili a quelle del 31 dicembre disturbano, d’altra parte, le comunicazioni radio dei militari. Quanto alle particelle ad alta energia dirette verso la Terra, sono suscettibili di danneggiare i satelliti, come è successo con 40 Starlink distrutti nel 2022.



I PRECEDENTI

Quanto accaduto non è qualcosa di nuovo, avendo avuto anche precedenti in passato. Secondo gli esperti, come precisa sempre Le Parisien, va prestata attenzione soprattutto alle espulsioni di massa coronale, vale a dire nuvole di plasma solare che possono portare a giganteschi black-out come quello dell’inverno 1989, quando 6 milioni di Quebecchesi sono rimasti senza elettricità per ore.

Un rischio, quello descritto, dal quale la Francia sarebbe piuttosto protetta, secondo Thierry Dudok de Wit, che spiega che “gli effetti si manifestano soprattutto nelle regioni in cui si osservano aurore boreali, come il Canada o la Scandinavia“. Con l’obbligo di un picco solare, queste splendide “cortine” colorate, anch’esse provocate dalle eruzioni, potrebbero tuttavia illuminare il nostro cielo, come è accaduto lo scorso febbraio e aprile.