Tre eruzioni solari sono state registrate a distanza di meno 24 ore. Si è trattato di violentissimi brillamenti, ciascuno dei quali ha liberato un’energia paragonabile all’esplosione simultanea di milioni di bombe atomiche. Il più potente è avvenuto alle 23:34 di giovedì 22 febbraio 2024 ed è un evento di Classe X 6.3. A catturare le immagini sono stati i coronografi LASCO del Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA. Come spiegano gli scienziati, si è trattato dell’eruzione solare più potente dal 2017 e la più energetica in assoluto dell’attuale ciclo undecennale di attività magnetica del sole.



Come spiegato dalla NASA i brillamenti o eruzioni solari si dividono in quattro classi principali (B, C, M e X), ciascuna delle quali suddivisa in sottoclassi da 1 a 9. Un brillamento di Classe X è 10 volte più violento di un Classe M, 100 volte di un Classe C e 1.000 di un Classe B, come spiegano gli scienziati. Il brillamento più potente mai registrato fu nel 2003: anche in quel caso si trattò di un Classe X 45. Le eruzioni solari si verificano principalmente a ridosso delle macchie solari: qui, infatti, vi sono forti campi magnetici.



Le conseguenze delle eruzioni solari sulla Terra

Il 22 febbraio 2024 sono state registrate tre eruzioni solari: un Classe X 1.8 registrato alle 00:07 e un Classe X 1.7 alle 07:32 oltre al più potente Classe X 6.3. “Le radiazioni ultraviolette estreme provenienti da ciascun brillamento hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando blackout radio a onde corte sulle Hawaii (alla fine del 21 febbraio), sull’Australia (all’inizio del 22 febbraio) e di nuovo sulle Hawaii (alla fine del 22 febbraio). I marinai e gli operatori radioamatori in quelle aree potrebbero aver notato una perdita di segnale a tutte le frequenze inferiori a 30 MHz“, riporta il sito spaceweather.com.



Dunque, le tre recenti eruzioni solari di classe X hanno avuto ripercussioni sulla terra. In particolar modo hanno interrotto le comunicazioni radio a onde corte. Dopo i brillamenti, sono stati registrati tre blackout radio consecutivi, principalmente sopra gli oceani Pacifico e Indiano. Già nella notte di Capodanno era stata registrata un’eruzione solare. Jean Lilensten, direttore di ricerca all’Istituto di planetologia e astrofisica di Grenoble (Ipag), aveva spiegato: “Il fenomeno non è da sottovalutare: eruzioni potenti possono lanciare flussi di materia verso la Terra, minacciando di interferire con le comunicazioni o danneggiare le reti elettriche. (…) Secondo l’Agenzia americana per l’osservazione oceanica e atmosferica (NOAA), il Sole raggiungerà il suo prossimo picco di attività entro ottobre. Gli esperti concordano sul fatto che il massimo si verificherà intorno a giugno“.