L’esame 2021 per diventare avvocati si farà ma non sarà come quello consuetudinario. Ad annunciarlo è stata la neo ministra della giustizia del governo del Premier Draghi, Marca Cartabia, che nelle scorse ore è uscita allo scoperto cercando di fare chiarezza sulla vicenda: «Il Cts – spiega, parole riportate dall’edizione online del quotidiano La Stampa – ci ha formalmente trasmesso il suo parere negativo all’ipotesi dello svolgimento, e ce lo aspettavamo. Già da prima avevamo cominciato a esplorare strade alternative a quelle consuete, soluzioni di emergenza e in quanto tali temporanee ma non meno selettive».
Niente prova scritta quindi per l’esame per gli aspiranti avvocati, ma il Guardasigilli ha fatto sapere che si svolgerà lo stesso con la formula particolare del doppio orale: «Il primo, volto a verificare le competenze che normalmente sono testate dagli scritti – ha specificato la Cartabia – il secondo riservato solo a chi abbia superato il primo, più simile alla prova tradizionale».
ESAME AVVOCATI 2021 CON DOPPIO ORALE: “RISCHIO DI RICORSI”
La notizia della sospensione della prova scritta per l’esame avvocati era circolata già nella giornata di ieri, dopo che era stata emessa apposita circolare. Si tratta ovviamente di una sospensione dovuta alla pandemia, visto che per i giorni in cui è stato fissato l’esame, la metà del mese di aprile, sono ipotizzabili numeri ancora alti per quanto riguarda i contagi, di conseguenza il Cts, il Comitato tecnico scientifico, ha preferito “bloccare” lo scritto, snellendo l’esame e trasformandolo in light, un po’ come del resto avvenuto in questi mesi anche per altri esami importanti come ad esempio quello di maturità. Secondo gli avvocati, però, la trasformazione dell’esame con un doppio orale, rischia di creare non pochi grattacapi, come aveva già anticipato nella giornata di ieri Michele Bonetti, vicino alle dinamiche degli esami universitari, e intervistato dai microfoni di Repubblica: “Se la prova oggi sospesa si trasformerà in un doppio orale, il rischio ricorso diventerà alto. Sono molti, di quei ventiseimila, gli aspiranti avvocati che si sono preparati, anche investendo soldi, per un esame scritto. Per evitare assembramenti sarebbe più utile aumentare il numero delle sedi mantenendo l’obbligo, per ogni candidato, di eseguire la prova nella sede più vicina alla residenza”.