L’esame avvocato 2021 si terrà il 20 maggio. Lo ha stabilito la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha firmato il decreto ministeriale con cui fissa questa come data di inizio delle prove per l’esame di Stato per l’abilitazione della professione forense, rimandato finora a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid. È stato lo stesso dicastero a darne notizia, spiegando che sono stati nominati 1.500 membri delle sottocommissioni esaminatrici tra docenti universitari, magistrati e avvocati. “È stato un grande sforzo collettivo e bellissimo esempio di unità, nell’interesse dei nostri giovani”, il commento della ministra Cartabia. Il provvedimento è ora atteso in Gazzetta Ufficiale. La Guardasigilli nell’occasione ha fatto gli auguri di buon lavoro ai quasi 26mila aspiranti avvocato, oltre che ai membri delle sottocomissioni. “Abbiamo voluto consentire a così tanti giovani di non rinviare oltre un appuntamento così importante e atteso per la loro vita”, ha spiegato Marta Cartabia.

Inoltre, ha sottolineato che questo obiettivo è stato raggiunto grazie al “grande sforzo organizzativo del ministero, dell’avvocatura, della magistratura e del mondo accademico”, oltre che alle forze politiche che “hanno dato prova di saper trovare punti di convergenza, nell’interesse dei giovani, in questo momento così complesso di pandemia. E con grande velocità hanno portato a compimento l’iter parlamentare”.

ESAME AVVOCATO 2021, COSA FARE IN CASO DI POSITIVITÀ

L’esame avvocato 2021 prevede un doppio esame orale, uno da remoto e uno in presenza davanti alla commissione. Le regole sono state riscritte proprio dal ministro della Giustizia Marta Cartabia in seguito all’emergenza sanitaria. Inizialmente la prova scritta era fissata per il 13, 14 e 15 aprile, quindi proprio in questi giorni, ma il Comitato tecnico scientifico aveva giudicato alto il rischio di assembramenti per far svolgere in presenza le prove scritte. Per questo i tecnici del Ministero della Giustizia, dopo diverse interlocuzioni con il Consiglio nazionale forense, hanno elaborato un nuovo schema: niente prove scritte, ma orali da remoto e in presenza con una sottocommissione formata da tre membri e presieduta da un avvocato.

In caso di positività del candidato o di sintomi riconducibili al Covid, quarantena o isolamento fiduciario, si potrà chiedere una nuova data, con apposita domanda corredata da documentazione idonea. Dunque, il presidente di commissione potrà disporre la visita fiscale per verificare la sussistenza dell’impedimento. La nuova prova andrà svolta entro 10 giorni dalla data di cessazione dell’impedimento.