Proseguono e si rinnovano le proteste inerenti al nuovo esame di terza media, il cui format continua a cambiare a causa dell’emergenza epidemiologica in cui versa l’Italia. I presidi aderenti alla Cisl Scuola hanno fatto sentire formalmente la propria voce, sottolineando come la prova, nei termini in cui è stata ripensata dal ministero dell’Istruzione, “sembra aver perso ogni elemento caratterizzante l’esame di Stato e questo solleva diversi dubbi anche alla luce dell’articolo 33 della Costituzione. L’esame proprio non c’è. Non c’è ammissione, non c’è commissione, non c’è alcuna prova e questo mal si accorda con le previsioni costituzionali”. I dirigenti scolastici fanno notare che il diploma rappresenta un titolo di studio avente valore legale e l’esame così rivisitato, seppur fortemente semplificato, non rispetterebbe le procedure atte all’assegnazione del diploma medesimo. Intanto, il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, ha annunciato una mobilitazione per il 13 maggio, tesa a ottenere risposte e un protocollo nazionale sul ritorno a scuola in tempi rapidi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ESAME DI TERZA MEDIA CAMBIA ANCORA: PRESIDI IN RIVOLTA
L’esame di terza media cambia a causa dell’emergenza coronavirus. Le proteste dei presidi, che hanno lamentato il fatto che non ci sarebbe tempo per discutere la tesina online, sono arrivate al ministero dell’Istruzione, che ha previsto degli “aggiustamenti”. Quindi andrà incontro alle esigenze delle scuole, come chiesto dall’Associazione nazionale dei presidi. «Metteremo dirigenti, docenti e ragazzi in condizioni di lavorare al meglio, ci muoveremo in questa direzione senza preclusioni», fanno sapere, come riportato da Repubblica. Si è deciso di concedere più tempo per la discussione dell’elaborato concordato tra docenti e studenti. Quindi la discussione non avviene più in contemporanea con la valutazione finale, come prevede l’ordinanza ministeriale del ministro Lucia Azzolina (in attesa di contro-vidimazione da parte del Consiglio superiore d’istruzione). I dirigenti avevano fatto notare che non c’erano i tempi tecnici e che gli scrutini andavano fatti a chiusura di tutte le discussioni online delle tesine, quindi a fine giugno.
ESAME TERZA MEDIA CAMBIA: NOVITÀ TESINA E VOTO
I dirigenti scolastici hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di lasciare ogni scuola “libera di costruire il proprio calendario”. E alla fine si è deciso che la tesina, da discutere online, peserà poco sul voto finale. Quindi, secondo quanto riportato da Repubblica, le scuole sono così orientate: 50 per cento al triennio, 30 per cento al primo quadrimestre di terza, 20 per cento alla didattica a distanza più la tesina (elaborato conclusivo compreso). Rossana Piera Guglielmi, preside dell’Istituto Visconti di Roma, ha spiegato: «Ho 192 alunni, se il ministero allontana la consegna della tesina dagli scrutini finali possiamo iniziare le discussioni il 9 giugno e arrivare al voto entro fine mese».
L’esame di terza media è diventato anche tema di uno scontro politico: «Le misure che il ministro dell’Istruzione Azzolina ha previsto per gli esami di terza media sono confuse e inapplicabili. L’associazione nazionale dei presidi denuncia il caos burocratico scatenato dalle ordinanze di viale Trastevere – consigli di classe straordinari, valutazioni triennali degli studenti, tesine online – e chiede autonomia organizzativa per ogni istituto. Il rischio, in caso contrario, è quello di non riuscire a portare a termine gli esami entro i tempi previsti dal Ministero», ha dichiarato l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.